Il bambù e il tinnire delle foglie del verde gigante
I pezzi di bambù tagliati, che molti fiorai usano per le loro composizioni più originali, possono ora essere bruciati al fuoco, scoppietteranno come petardi. Si possono usare per salutare l’anno nuovo senza scomodare gli zelanti dinamitardi che contribuiscono a bruciare l’aria con ulteriori fuochi che di spettacolare hanno la pericolosità e il pregio del superfluo.
Per le altre stagioni è utile ricorrere a questo sempreverde anche come siepe frangivento per una terrazza particolarmente esposta, o su un balcone dove possono bastare poche piante d’una specie di bambù nana per creare una discreta massa ombrosa.
Il mite e adattabile bambù in Oriente è molto rappresentato nella pittura a china e i suoi nodi simboleggiano il cammino verso la conoscenza. Il suo tronco vuoto simboleggia la moderazione, il suo colore sempre verde l’immutabilità; inoltre il bambù che germoglia simboleggia la forza indomabile, ed è vero, provate a piantare dei bambù in un prato, in una decina d’anni avrete un angolo di foresta, un ottima barriera acustica e ornamentale. Attenzione però a contenerne l’espansione perché i germogli sono vigorosissimi e crescono talvolta, è il caso di dirlo, a vista d’occhio: sarà una delizia per chi ama sentire il loro frusciare al vento e l’imperturbabilità ad ogni temperatura estate e inverno.
I bambù sono presenti in natura nei boschi d’Asia, India, Europa, ve ne sono di 120 specie: dal bambù gigante da costruzione che cresce anno dopo anno a dismisura, ad altre varietà sempre ugualmente vigorose che appartengono al gruppo delle Phillostachis bambusa e che hanno quei tronchi verdi tondi e lisci usati per composizioni estrose e particolari, mentre la varietà Pigmea è quella più usata per giardini e sta bene nel sottobosco perché rimane bassa.
Roxi Scursatone