Giornata nazionale del cane guida, dal fido York un messaggio che deve farci riflettere
Il 6 ottobre ricorre la Giornata Nazionale del cane guida. il quattro giorni prima compirò 6 anni e da 4 anni e mezzo. Sono il cane guida di Renata Sorba. Tanti amici come me, a quattro zampe, vengono nominati e ricordati in una giornata di sensibilizzazione e di informazione sul nostro ruolo e ausilio con i non vedenti. In questi anni in cui affianco la mia padrona ho avuto la possibilità di fare il testimonial per tante belle iniziative nelle scuole, convegni, articoli e di tutto e di più per entrare nella nostra vita. Grazie a tutti questi bei momenti di condivisione tanti problemi, in particolare nella mia città, non si sono più verificati per accedere o intervenire in luoghi pubblici e privati.
Parlare della nostra presenza ed essere visibili è un buon modo di comunicare e far conoscere meglio le leggi che ci tutelano. Ancora qualche problema invece si riscontra con le persone che non comprendono come un cane come me quando accompagna la sua padrona non può di colpo e improvvisamente modificare il suo abituale percorso o comportamento adottato in una determinata situazione. Quotidianamente percorro sempre gli stessi percorsi che ho imparato, grazie anche al supporto del mio addestratore, con la mia padrona ed eseguo sempre regolarmente gli stessi accorgimenti e attenzioni per aiutarla come per esempio salire o scendere dal bus, entrare in un locale o in un edificio di cui non conosco gli spazi. Altrettanto non posso fare però in luoghi e ambienti dove la mia padrona non è mai stata e il mio aiuto può essere solo per agevolarla nel superare ostacoli e barriere architettoniche.
Insomma per dirla in breve: non sono un navigatore. Questo è un messaggio che vorrei lanciare per chi pensa invece che io possa fare da “bussola” e da “vigile urbano” per smuovere una situazione caotica e dove la viabilità non è al massimo. Eseguo con grande responsabilità e diligenza tutto ciò che mi è stato insegnato e ci metto del mio quando occorre ma non posso strafare. Il mio rapporto simbiotico con la mia padrona ci consente di condurre una vita insieme tranquilla e ci permette di percorrere tragitti ormai consolidati e conosciuti, tutto ciò che rientra nell’extra occorre interpellare l’addestratore.
Questo per spiegare che ci vuole anche da parte delle persone che ci incontrano abitualmente un piccolo aiuto, se occorre, per facilitarci la vita. Evitare di parcheggiare le macchine sulle strisce a ridosso di un portone, di un palazzo o di un esercizio commerciale, lasciare ingombri in mezzo al marciapiede, lasciare cani liberi al parco ed altri comportamenti inadeguati che possono intralciare e mettere in difficoltà me e la mia padrona. Le macchine non le posso scavalcare e gli ingombri non li posso eliminare fisicamente.
Questo per farvi comprendere meglio quanto sia importante il mio ruolo e quanta sicurezza quotidianamente devo dare alla mia padrona che, grazie al mio ausilio, riesce a condurre una vita normale e a svolgere attività come andare al lavoro, fare volontariato ed espletare semplici e facili commissioni personali. Confido nella vostra collaborazione. Grazie a tutti coloro che invece mi conoscono molto bene, mi coccolano e mi adulano ogni giorno e sono sempre curiosi di sapere qualcosa di nuovo sulla mia vita e su quella della mia fedelissima padrona.
A voi la zampa, York…