Il 31 luglio di 100 anni fa nasceva a Torino Primo Levi
TORINO. Il 31 luglio 1919 nasceva nel capoluogo piemontese Primo Levi, uno dei massimi scrittori italiani del secolo scorso. Seguire le parole e i racconti di Primo Levi chimico, scrittore, testimone e inventore, significa fare diverse volte, e in diversi modi, il giro del mondo. La sua opera è stata tradotta in 50 lingue, sono in aumento quelle orientali, come il cinese, il coreano e il vietnamita, inoltre Primo Levi è l’unico autore tradotto integralmente in inglese.
Come sottolineano dal Centro Internazionale Studi Primo Levi, “la sua notorietà internazionale è in continua crescita, come mostrano, in occasione del Centenario, le moltissime richieste di patrocino e partecipazione scientifica a convegni, mostre, seminari, letture giunte al Comitato per le celebrazioni da parte di ambasciate, centri di cultura italiani e università straniere, musei e grandi istituzioni culturali”.
L’opera dello scrittore torinese è sentita dagli italiani che vivono all’estero, come uno dei frutti migliori della propria cultura da divulgare e far conoscere ai propri interlocutori. Grazie alla limpida verità del suo racconto e alla prospettiva universalistica nella quale colloca lo sterminio degli ebrei, Levi è oramai riconosciuto come uno tra i maggiori testimoni di Auschwitz anche in paesi molto lontani dalle tragedie europee. Via via che trascorrono gli anni è però sempre più apprezzato come scrittore di vivido talento linguistico e di multiforme energia immaginativa. Si fanno strada fra un pubblico vastissimo le sue qualità di uomo di pensiero, capace di innescare un dialogo appassionato e arguto con lettori di storie e provenienze diversissime.
Ne sono testimonianza gli innumerevoli riconoscimenti, ma ancor più le tante occasioni di approfondimento che si vanno sviluppando nei cinque continenti proprio in occasione del centenario della nascita: da Ankara a Gerusalemme, da Monaco di Baviera a San Francisco, da Toronto a Cambridge.