Il Giro d’Italia arriverà in Piemonte il 24 maggio: due tapponi alpini da seguire
L’edizione numero 101 del Giro d’Italia sarà speciale. E lo si era capito sin da quando era stata annunciata la partenza da Gerusalemme. In effetti, per la prima volta il Giro scatterà fuori dall’Europa per concludersi a Roma, come era accaduto soltanto 3 volte, nel 1911, nel 1950 e nel 2009. Un Giro ispirato all’equilibrio. Due sole cronometro individuali per meno di 45 chilometri complessivi e ben 8 arrivi in salita per bilanciare. I chilometri da coprire saranno 3.563, come una media a tappa di 169,7 km a tappa. Sette tappe saranno per i supervelocisti, 6 a media difficoltà. Si partirà il 4 maggio e si raggiungerà il traguardo finale all’ombra del Cupolone il 27.
Il Giro arriverà in Piemonte il 24 maggio con la diciottesima tappa da Abbiategrasse a Prato Nevoso (Cn). Una frazione di pianura con salita secca finale. Si attraversa la Pianura Padana dalle porte di Milano fino alla parte meridionale del Cuneese. Da segnalare numerosi attraversamenti cittadini dove è possibile (e consueto) rotatorie, spartitraffico e dossi rallentatori. Breve salita per il GPM di Novello e quindi ancora pianura fino ai piedi della salita finale. Ultimi km: ultimi 15 km tutti in salita con pendenza sempre attorno al 7 per cento e alcune punte superiori nei tornanti che portano all’arrivo. Strada larga e ben pavimentata. Rettilineo finale in asfalto di 200 m largo 6.5 metri.
A seguire la già citata tappa del 25 maggio da Venaria Reale a Bardonecchia. Si tratta di una tappa di alta montagna molto impegnativa. Si parte quasi immediatamente in salita scalando il Colle del Lys da Viù per discendere nella valle della Dora Riparia e portarsi a Susa per la scalata del Colle delle Finestre. Il Colle delle Finestre (Cima Coppi) presenta pendenza praticamente costante al 9,2 per cento dall’inizio alla fine (breve strappo a Meana di Susa max 14 per cento) e per i primi 9 km è asfaltato, mentre i successivi 9 km sono sterrati fino in vetta. Durante la prima parte della salita si incontrano 29 tornanti in meno di 4 km (fino alla vetta sono 45 tornanti). La discesa è molto impegnativa, ristretta ed esposta nella prima parte fino a Pian dell’Alpe. Una volta rientrati nella Statale 23 la salita riprende con pendenze accessibili fino all’arrivo. Segue la salita lunga e pedalabile fino al GPM di Sestriere. Discesa veloce fino a Oulx prima del falsopiano che porta a Bardonecchia (TV) e alla salita finale fino allo Jafferau. Ultimi km: ultimi 7 km tutti in salita ripida attorno al 9/10 per cento con punte superiori fino al 14% nella prima parte. Da segnalare una strettoia a Maillaures a circa 6 km dall’arrivo nel tratto più ripido. Linea di arrivo su rettilineo di 50 m (larghezza 6 m).
Alto tappone alpino il sabato 26, prima dell’epilogo romano. La giornata propone quasi 4000 m di dislivello interamente concentrati negli ultimi 90 km dove si scalano 3 salite di quasi 20 km ciascuna. Lungo avvicinamento quasi in costante ascesa da Susa verso Torino e poi attraverso le ondulazioni del Canavese per arrivare alla valle della Dora Riparia. Dalla zona di Ivrea si risale verso la Valle d’Aosta dove sono posti gli ultimi 90 km della tappa. Si scalano il Col Tsecore (16 km con lunghi tratti oltre il 12 per cento negli ultimi 4 km), il Col de St.Pantaléon (16.5 km al 7.2 per cento) e infine la salita di Cervinia di 19 km al 5 per cento. Le strade sono sempre abbastanza ampie con fondo in buono stato. Ultimi km: tutti in ascesa. Il tratto più ripido si affronta poco prima e durante l’attraversamento del capoluogo comunale di Valtournenche. Ai 3 km la salita comincia a addolcirsi e dopo i 2000 m la pendenza media è del 1.4 per cento. Rettilineo di arrivo di 450 metri, largo 7 metri al 4 per cento su asfalto. Da segnalare negli ultimi 6 km la presenza di due gallerie illuminate.