La storia del Ponte di Sassi, un tempo dedicato al Principe del Piemonte Umberto di Savoia
TORINO. Quando transitiamo sul Ponte di Sassi, dopo aver percorso Corso Belgio in direzione di Corso Casale, siamo attratti – sia alla nostra destra che alla nostra sinistra – da uno scenario di rara bellezza: il fiume che scorre tra due ridenti sponde verdi, il cui corso, a valle, si piega e si perde dietro le case. È l’incanto di uno scorcio di paesaggio tra i più affascinanti che offre Torino. Ma anche il ponte che stiamo percorrendo è di un’armonica e particolare bellezza estetica: per ammirarne tuttavia il profilo, bisogna superarlo e raggiungere la sponda opposta. E giunti al di là del fiume, nel contemplare le sue eleganti linee architettoniche, possiamo senza dubbio affermare che il Ponte di Sassi sia uno dei più belli della città.
Questo ponte prende il nome dalla cosiddetta zona “Sassi”, ai piedi della Collina torinese, sulla sponda destra del Po, e collega Corso Belgio con Piazza Pasini e Corso Casale.
Fu costruito tra il 1926 e il 1928, e originariamente fu dedicato al Principe di Piemonte che all’epoca era Umberto di Savoia (1904 | 1982), principe ereditario, che poi in effetti divenne re, con il nome di Umberto II, ma venne deposto dopo soli due mesi, in seguito al referendum del 2 Giugno 1946 con cui venne abrogata la monarchia e istituita la Repubblica Italiana.
La sua costruzione venne deliberata congiuntamente a quella di un altro ponte sul Po, quello che idealmente rappresentava il prolungamento dell’asse di Corso Bramante: i due ponti, vincitori di un unico appalto-concorso bandito nel 1925, furono disegnati da Giuseppe Pagano.
Il Ponte Sassi evidenzia linee armoniche, in uno stile razionalista che però ancora dà spazio a elementi decorativi che, pur non essendo ridondanti, abbelliscono e rendono raffinato il profilo della costruzione, in un gioco di volumetrie ben proporzionate: “una leggera cornice sottolinea i profili degli archi, mentre i terrazzini poggiano su capitelle a scala rovescia, sostenuti da robuste paraste. La coerenza dell’insieme è assicurata anche qui dal disegno pulito e lineare” (I trentasei ponti di Torino, Angìa Sassi Perino, Giorgio Faraggiana, Edizioni del Capricorno, Torino, 1995).
Con la sua costruzione si resero più fluidi i collegamenti tra le borgate Sassi e Madonna del Pilone con Mongreno e San Mauro. Il Ponte Sassi si sviluppa su tre arcate in cemento armato di 30 metri di luce. Sulla sponda destra è stata realizzata una galleria per il passaggio del Canale Matteotti e di un viale pedonale.
La campata complessiva è di 136 metri, e la larghezza è di 20 metri. Gli elementi decorativi sono in pietra artificiale.
Sergio Donna
Bibliografia
Angìa Sassi Perino, Giorgio Faraggiana, I trentasei ponti di Torino, Edizioni del Capricorno, Torino, 1995
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