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In libreria la guida 2025 di “Osterie d’Italia”: il Piemonte al primo posto con 178 locali

Da oggi, mercoledì 16 ottobre, è in vendita nelle librerie l’edizione 2025 di Osterie d’Italia, la cui presentazione si è tenuta lunedì 14 al Teatro Strehler di Milano. Si tratta della trentacinquesima edizione di una guida che s’impegna a raccontare la ristorazione italiana più autentica e di qualità.

Sono stati ben 1917 i locali segnalati: accanto alle osterie, ai ristoranti, alle enoteche con cucina e agli agriturismi, quest’anno c’è una novità: si è voluta infatti inaugurare una sezione chiamata “Locali Quotidiani”, che raggruppa tutte quelle tipologie ristorative alternative come pastifici, pub, enoteche e gastronomie le cui caratteristiche, in primis l’attenzione e l’aderenza al territorio, la selezione di materie prime e un particolare stile di accoglienza attento alla convivialità, rientrano a tutti gli effetti nell’idea di osteria così come raccontata da Osterie d’Italia.

Dei locali segnalati nella guida, sono 324 quelli premiati con il massimo riconoscimento della Chiocciola, assegnato alle insegne che si contraddistinguono per l’eccellente proposta e per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con i valori di Slow Food.

Guardando alle regioni, quelle con più osterie segnalate sono il Piemonte (178), e subito dietro Campania (172) e Toscana (164), con un trend abbastanza simile nel numero delle Chiocciole che vede la Campania con 39 locali chiocciolati, il Piemonte con 29 e la Toscana con 27.

«Vorrei portare, in questa festa che mi vede presente sin dalla prima edizione, e alla quale tengo molto – ha sottolineato nel corso della presentazione Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, rivolgendosi agli osti presenti a Teatro –, un elemento di riflessione e di condivisione riguardo a un fatto che ha caratterizzato l’anno appena trascorso in maniera molto drammatica: la mancanza di camerieri e aiuto cuochi. La situazione in alcuni casi è talmente grave che molti locali sono costretti a rinunciare a turni di lavoro. L’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo intende portare avanti una piccola scuola per lavoratori emigrati che vogliono inserirsi nel campo della ristorazione. La scuola ne seguirà la formazione e anche l’inserimento. Chiedo a tutti voi la disponibilità ad accogliere in questo processo formativo questi giovani e trasmettere i saperi e la capacità di accoglienza di cui siete capaci. Voi siete l’orgoglio del nostro paese e per continuare a esserlo abbiamo il dovere di trasmettere il nostro sapere a chi vuole e può essere un aiuto straordinario».

Osterie d’Italia 2025, a cura di Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni, Collana Guide Slow, pagine 960, 24 euro

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