ROSIGNANO MONFERRATO. E’ stato condannato a 16 anni di reclusione il medico cinquantunenne Massimiliano Ammenti, per l’omicidio del collega Andrea Juvara, 47 anni. Il pm nell’udienza di mercoledì aveva richiesto una condanna a sedici anni, attribuendo equivalenza tra la seminfermità mentale di Ammenti e l’aggravante della premeditazione. Il giudice ha accolto la sua richiesta, escludendo però la premeditazione. Ammenti è stato giudicato con il rito abbreviato che stabilisce la riduzione di un terzo della pena.
I due medici si conoscevano bene. Erano colleghi all’ospedale di Casale: lo erano stati al Pronto Soccorso e al 118. Da un po’ di tempo il dottor Juvara aveva ottenuto il trasferimento in Rianimazione, sempre al Santo Spirito. Amici non lo erano stati, ma Juvara era stato tra i pochi che aveva in qualche modo considerato il suo collega, cercando di sdrammatizzare quel male di vivere che lo rendeva cupo, introverso, ombroso. «Mi prendeva in giro» disse quando, sfinito, confessò il delitto al pm Roberta Brera nella caserma dei carabinieri. Ma nessun riscontro di atteggiamento derisorio era stato rilevato.
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