In ospedale gli salvarono la vita, dedica un concerto a San Giovanni Bosco e Maria Vittoria
TORINO. «Un incidente, 10 giorni di rianimazione al Maria Vittoria, un mese al San Giovanni Bosco e infine una lunga riabilitazione dove la musica è stata importante, tanto da scriverci delle canzoni e farci un CD. Per ricordare, per rileggere il trauma, per accettarne le conseguenze. Da quando sono uscito dall’ospedale ho fatto molta strada. Dopo essere tornato a casa ho rispolverato la chitarra perché fosse una piacevole terapia riabilitativa del braccio e della mano destra e senza che me ne accorgessi ho iniziato a canalizzare molte emozioni che non riuscivo a comunicare a parole in musica: per far si che uscissero, e poterle guardare; per trasformarle in un qualcosa di più leggero, che attraversasse le mie paure; per poterle incidere su un supporto fisico perché avessero, idealmente, un’ inizio ed una fine».
A scrivere è Federico Bessone, vittima di un brutto incidente che lo ha visto lottare strenuamente per mesi tra ospedali e riabilitazione. Lo fa nel presentare il concerto che si terrà giovedì 14 alle ore 20.30 al Q77 di corso Brescia 77 a Torino. Sul palco ci sarà la sua band DalVivo Acoustic Trio che presenterà un concerto in onore dei medici e del personale degli ospedali Maria Vittoria e San Giovanni Bosco. Assieme a Federico (chitarra ritmica e voce) si esibiranno il chitarrista Andrea Datrino e la violinista Angie Rottensteine. Sul palco si unirà anche il dottor Claudio Caldarelli, il chirurgo maxillo facciale del San Giovani Bosco che gli ha ricostruito il volto e lo ha accompagnato non solo nel percorso di salute ma anche in quello musicale.
I testi delle canzoni di Federico Bessone sono figlie dei ricordi dei giorni vissuti in ospedale tra sofferenze, speranze, il conforto di parenti, amici e dei sanitari . «Queste emozioni, insieme ad altre più difficili da ricordare – dice Federico -, le ho chiuse dentro qualche riga di testo e le abbiamo messe in musica, così che potessero avere un inizio, qualche inciso … ed una fine. Che potessero essere idealmente fotografate e rinchiuse in uno spazio temporale-emotivo e lasciate su un comodino, regalate ad un amico, dimenticate e ritrovate ancora».
La serata è a scopo benefico, l’incasso sarà devoluto agli Ospedali Maria Vittoria e San Giovanni Bosco.