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In vetta al monte Rosa pedalando da Genova in 13 ore e mezza

BORGOMANERO. E’ partito in sella ad una bici e dopo 14 ore e 31 minuti è giunto sino alla vetta del Monte Rosa. Una prestazione che ha dell’ncredibile se si pensa che Nico Valsesia, poliedrico atleta di Borgomanero (Novara)  ha percorso 240 chilometri in bicicletta e gli ultimi 20 chilometri con gli sci, superando un dislivello complessivo di 4.454 metri di cui 1385 metri coperti in bici, 3169 sugli sci.

Valsesia non è nuovo ad imprese del genere. Vanta  sino ad oggi i record mondiali assoluti di ascesa no-stop su quattro vette: Elbrus, Aconcagua, Kilimangiaro oltre al test del Monte Bianco. Tutti registrati dalla International Skyrunning Federation (skyrunning.com). La scalata del Monte Rosa è una delle tappe di avvicinamento all’impresa “From zero to Everest”, prevista per il 2019. Progetti come questo nascono dalla combinazione delle principali passioni dell’atleta di Borgomanero: il ciclismo e lo sci d’alpinismo.

«Sono molto felice che anche stavolta sia andato tutto bene – spiega Valsesia -: il Monte Rosa rappresenta da sempre la mia «palestra all’aperto» vicino casa e non potevo sbagliare. Ora però non c’è tempo per fermarsi, testa al prossimo “From Zero To” che mi porterà al cospetto di sua maestà l’Everest». E  allargando le braccia ripete un paio di volte, sorridendo: «Per fortuna che la fatica non esiste!»
Proprio “La fatica non esiste” è il suo motto, nonché il titolo del libro scritto nel 2014 con Andrea Schiavon. Nelle sue imprese, Nico non viene lasciato mai da solo: in occasione del tratto in bici del Monte Rosa, è stato il team di Vittoria Corse a “scortarlo”, mentre è da sottolineare sempre la presenza medica al suo fianco.

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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