Sette scudetti sono tanta roba, una manciata di coppe Italia idem ma il sogno di tutti era quello di poter finalmente alzare la Coppa, quella vera, quella dalle grandi orecchie. Fallimento? Direi proprio di no, diciamo più che altro la fine di un ciclo bellissimo che però lascia sempre quel senso di incompiuto perchè è mancata la ciliegina sulla torta che avrebbe fatto entrare i “cannibali” nella leggenda, un poco come è successo ai tanto odiati (dai bianconeri) amici interisti con il Mou.
I senatori se ne andranno o resteranno a fare da chioccia in panchina. Nonno Buffon (ieri sera migliore in campo) abbandonerà il calcio e la dirigenza bianconera dovrà cercare sul mercato i pezzi migliori per diventare sempre più competitivi. Infine il capitolo Allegri. Il mister sognava di trionfare in Europa per scollarsi di dosso la nomea di essere quello che vinceva solo i titoli preparati dagli altri (Ancelotti al Milan e Conte a Torino). Il suo addio non sarà rimpianto da nessuno, alcune sue scelte e la gestione di alcuni momenti critici (leggi Bonucci) hanno lasciato per sempre il segno. Alla guida dei bianconeri serve un sergente di ferro, ora il via al toto allenatore!
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