Aprile, fioriscono le bergenie, con i loro fiori che ricordano un meleto in miniatura
E adesso una neve festosa è nell’aria, i parchi e le campagne sono imbiancati di fiori: il bianco predomina, sono i fiori del melo da frutto e di tutti gli arbusti primaverili da fiore in genere, ancor prima delle foglie, sono vestiti di trame delicate dalle chiare sfumature biancorosate.
In mancanza di grandi spazi in ogni giardino cresce bene il cespuglio del biancospino e sotto ad esso nel giardino di una volta c’erano le bergenie, che proprio in questa stagione fioriscono coi loro fiori tondi bianchi e rosa, radunati già in un mazzetto naturale su un unico stelo che sembra un meleto in miniatura. Fioriscono per chi ha saputo conservarne la specie, perché la specie pur essendo rustica e resistente al gelo -giusta per il nostro clima- è andata fuori moda, succede, sostituita da giardinetti rocciosi radunati in minipiante dall’aspetto nuovo, molti le preferiscono perché generalmente sempreverdi, non sopportando di vedere le aiuole nude d’inverno.
E qui sbagliano, perché la bergenia (la giuseppina, la chiamavano così dalle mie parti), ha delle magnifiche foglie, grandi dure e sempreverdi che vanno benissimo per ricoprire il terreno. E per viziare il nostro sguardo su foglie di bergenie dalle tonalità più diverse possiamo scegliere fra una mezza dozzina di varietà: da quelle con la foglia più coriacea verde e lucidissima nella parte superiore, ad altre che hanno le foglie rosso bronzo, ad altre ancora con le foglie più piccole a punta di lancia, queste possono crescere bene nei terreni più assolati e aridi; sono le intrepide che arrivano dalla Siberia a dall’Himalaya.
Il periodo più adatto per riproporci queste singolari “sempreverdi antiche” è in marzo o in ottobre, attecchiranno senza alcuna fatica.