La figura del vecchio materassaio che in estate ridava vita ai nostri letti
Tra i mestieri scomparsi che ci ricordano i nostri nonni, c’è quello del materassaio che puntuale si presentava in estate (luglio e agosto in particolare) nei cortili delle case per ridare vita a materassi appiattiti dall’uso nel corso dei mesi invernali e primaverili. La figura del materassaio nasce in maniera embrionale nell’Ottocento per servire le famiglie agiate che si potevano permettere i suoi servigi, la produzione erano artigianali e con materiali naturali. Al fine di eseguire una manutenzione del materasso, che risultava appiattito (quasi compresso) per l’utilizzo quotidiano, ogni anno si scuciva e si estraeva la lana che poi veniva lavata, stesa al sole ad asciugare, cardata ed infine rimessa nel materasso. Una operazione che durava qualche giorno e che è ricordata soprattutto per la fastidiosa polvere che invadeva le abitazioni, nonostante fosse effettuata all’aperto.
Questa consuetudine è arrivata intatta fino agli Anni Settanta. Poi, con la comparsa dei materassi a molle, apprezzati per le sue doti ortopediche, il ripristino annuale dei vecchi giacigli è venuto meno, così da ridurre il mestiere di materassaio alla sola vendita del prodotto e ad eventuali manutenzioni straordinarie. Negli ultimi anni la tecnologia è avanzata ulteriormente e sono nati i materassi “fisiologici” capaci di modellarsi ai profili del corpo della persona che li utilizza con l’utilizzo di nuovi materiali intelligenti in memory o lattice.
Il termine materasso deriverebbe da una parola araba che significa “gettarsi sopra” ripetendo in maniera onomatopeica il gesto dei soldati arabi che lo utilizzavano per riposarsi adagiandolo direttamente sul terreno. Nell’antichità classica greca e romana, la figura del materassaio non esisteva, alcuni commercianti vendevano embrionali giacigli riempiti da materiale vegetale e loro stessi si occupavano della eventuale manutenzione. Nel medioevo, il materasso nella popolazione più povera, era un giaciglio composto da paglia e altri elementi di fortuna, solo le classi agiate avevano e utilizzavano materiali strutturati. I popoli nordici utilizzavano come prototipo dell’attuale materasso involucri di pellame e pellicce di animali. I crociati adottarono il metodo degli arabi di riposare su enormi cuscini riportandolo in patria.
Nel rinascimento italiano il materasso assume l’attuale forma che conosciamo e trova sviluppo nelle agiate corti francesi dove venne usata anche la piuma d’oca.
Piero Abrate