ENOGASTRONOMIA

La Lampara, trent’anni di storia dove a farla da padrone è il pescato

TORINO. Il  ristorante la Lampara di Torino  nasce nel 1984 e diviene un locale sempre più rinomato grazie all’impegno  dei suoi fondatori  Roberto e Francesca  ed  alla professionalità dei giovani gestori Fabrizio e Simone, Yoossef che con impegno ogni giorno accolgono i clienti. Sicuramente  è un locale che non passa inosservato.  Architettonicamente parlando   emana “luce” e anche il palazzo storico in cui è ospitato non passa inosservato. In sintonia e nel rispetto dell’ambiente urbano che lo circonda,è caratterizzato da ampie vetrate: il riverbero delle luci provenienti dall’interno non lasciano inavvertito il passante.  Ad avvalorare  quanto detto ne da conferma il fatto che  il nome “Lampara”  riprende la tipica lampada che utilizzano i pescatori che escono la notte sul mare.  Anche il design al suo interno è moderno ed essenziale, di impatto,  in stile minimal, dove le lampade hanno un ruolo non secondario; i grandi lampadari tondeggianti si inseriscono in maniera preponderante nell’arredo, composto da piccoli  salottini conviviali, dove si mastica non solo cibo, ma anche sport, musica e cultura. A frequentarlo sono anche personaggi “conosciuti” del mondo della musica, della moda e dello sport e questo lo rende ancora di più accattivante e  non di second’ordine nel panorama della movida torinese.

Molti ingredienti particolari che lo caratterizzano hanno fatto la differenza e  ed hanno concesso di divenire  un luogo dove “incontrarsi”  con il resto del mondo, dove conoscere realtà diverse rispetto al proprio quotidiano.  Non è solo la posizione del ristorante ad avere reso possibile la realizzazione di questa sinergia, di fatti la Lampara si trova  nel centro di Torino, in via Andrea Doria, ma anche la professionalità sia in termini culinari che in termini di ospitalità della gestione. Alla Lampara si possono gustare composizioni di piatti a base di pesce fresco , di carne gustosi  e soprattutto la pizza in svariate dimensioni, da piatto singolo al metro da condividere con i propri amici.

I prodotti freschi utilizzati e la buona cucina, sono in sintonia con uno stile culinario gustoso ed appetibile non sono al palato ma anche alla vista. Riso Venere e salmone serviti all’interno di burnie con pane carasau come decorazione e verdure giustapposte, per esempio, rendono la portata innovativa oltre che succulenta.

Maria Antonietta Maviglia

E' laureata al Dams dell'Università degli Studi di Torino, indirizzo teatro, con tesi su Paolo Rossi e le sue storie per un delirio organizzato, realizzata in collaborazione con l'attore. Iscritta all'ordine dei giornalisti pubblicisti di Torino, è amante dell'arte della musica e del teatro.

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