Il passaparola delle squisitezze della Casa non tardò a diffondersi tra tutti i cittadini. Il marchio di fabbrica della ditta Leone (“Marca Leone”, o in piemontese “Marca Leon”) era stampato (come avviene anche oggi) su tutte le confezioni dei prodotti della ditta, dagli incarti delle caramelle agli involucri delle tavolette di cioccolato: divenne così presto molto conosciuto ed apprezzato, e costituiva per il consumatore un sinonimo e una garanzia di qualità superiore.
Quell’iscrizione “Marca Leone”, che identificava le caramelle, le praline, le gemme di pino, i sukaj, i boton da prèive,
Quando la Leone venne rilevata da Giselda Balla Monero (era il 1934), era ormai un’affermata fabbrica di pastiglie e cioccolato, in grado di esportare in tutto il mondo i suoi prodotti: la fabbrica era posizionata in Corso Regina Margherita, e il profumo di cioccolato inondava l’intero quartiere. Poi venne il turno di Guido Monero, figlio di Giselda, ad assumere le redini dell’azienda: ancor oggi Guido, con il suo camice bianco e la cuffia sul capo, segue in prima persona le operazioni di concaggio. Il termine prende nome dai recipienti a forma di conca in cui viene versato il prodotto semilavorato: “Per almeno 60 ore – mi aveva spiegato Monero in un’intervista di qualche anno fa – culliamo il cioccolato nelle conche piane in porfido, così da renderlo morbido e vellutato. L’attrito, il calore, l’aria e il tempo eliminano l’acidità e i tannini, senza alcuna perdita della componente aromatica”.
La “Pastiglie Leone” è oggi un’azienda d’avanguardia, leader nel proprio settore, con un organico di circa 70 addetti (erano 60 all’inizio del decennio). Nel 2017 ha realizzato un fatturato di 10 milioni di euro (erano 9,5 nel 2012), e si colloca – dopo i colossi Fisherman’s e Altoids – al terzo posto nella classifica mondiale dei produttori di caramelle e pastigliaggio. Le esportazioni rappresentano circa il 20% della produzione, con sbocchi principali in Germania, Usa, Francia e Inghilterra, ma con presenze anche in Sud Africa, Nuova Zelanda, e sul mercato russo.
È di questi giorni la notizia che la famiglia Monero sta per cedere le quote della gloriosa fabbrica torinese di pastiglie, caramelle e cioccolato, ma il marchio resta italiano. Si starebbe dunque per inaugurare un nuovo capitolo della gloriosa storia ultracentenaria della Leone. La “Marca Leone” è sempre stata un simbolo di una rinnovata vitalità di un’impresa che vanta un’esperienza di 160 anni. Ci auguriamo allora che la nuova gestione possa continuare e consolidare la tradizione di successi aziendali finora mietuti, tutti – bisogna ammetterlo – di assoluta… “Marca Leon”.
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