La moneta di Caravaggio: un intrigante libro dello storico dell’arte torinese Demarchi
TORINO. S’intitola “La moneta di Caravaggio” l’ultima fatica letteraria dello storico dell’arte torinese Roberto Demarchi, un’agile opera in forma di dialogo tra Michelangelo Merisi da Caravaggio e Bernardino, un amico immaginario del grande genio della pittura vissuto a cavallo del Cinquecento e del Seicento, nel fumoso contesto di una taverna romana: l’Hostaria del Moro. Il volume è stato presentato nella Sala Incontri di Vol-To in via Giolitti 21, con un nuovo format che prevede la presentazione di un libro in forma di talk show curato da Andrea Donna, presidente di “Difendiamo il Futuro”.
Demarchi – figura di spicco dell’arte figurativa contemporanea, magnetico conferenziere, architetto e autorevole storico dell’arte – in quest’opera letteraria, che si presta ad una lettura intrigante e accattivante, ripropone il volto più umano di Caravaggio, lasciandone intravedere anche gli intimi tormenti esistenziali ed i dubbi spirituali. Il libro, oltre alla sorprendente rilettura di un particolare periodo della vita del protagonista (quello del soggiorno romano di Caravaggio) svela al lettore anche un sensazionale scoop iconologico, una scoperta dallo stesso Demarchi, che poi sta alla base del titolo del libro: la moneta raffigurata sul copricapo di Matteo, nella celeberrima “Vocazione di San Matteo”, realizzata tra il 1599 e il 1600, e conservata a Roma, nella Cappella Contarelli, nella Chiesa di San Luigi dei Francesi) che nasconderebbe, in miniatura, un volto molto particolare. Ma non diciamo di più.
Roberto Demarchi, La moneta di Caravaggio, Paola Caramella Editrice, 2018, 20 euro