La ricerca del mare attraverso i linguaggi dell’arte fa tappa in 4 comuni del Cuneese
ALBA. “Quando si varca l’arco di ingresso al tempio dei sogni, lì, proprio lì, c’è il mare”. Questa frase di Luis Sepulveda sintetizza il tema della terza edizione di Creativamente Roero, Artisti in residenza, dedicata quest’anno alla ricerca del mare attraverso i linguaggi dell’arte. Una rassegna che è stata inaugurata domenica 26 settembre in un percorso a tappe in quattro comuni (Santa Vittoria d’Alba, Magliano Alfieri, Montà d’Alba e Ceresole d’Alba) con le opere e le installazioni di altrettante artiste internazionali: Seçil Yaylali, Elena Franco, Marta Fontana ed Enrica Borghi.
Spiega Patrizia Rossello, curatrice della rassegna:”Il tema individuato quest’anno all’inizio ci è parso richiedesse un approccio complesso, ma si è rivelato invece particolarmente stimolante e fortemente identitario: insieme agli artisti abbiamo riscoperto mille tracce che hanno rinsaldato, attraverso i linguaggi del contemporaneo, una inedita relazione tra le radici e il sogno, una possibilità di confronto che, con forme e sguardi differenti, ha costruito una nuova memoria”.
Ognuna delle quattro artiste ha sviluppato il proprio progetto artistico con taglio differente. A Santa Vittoria d’Alba, Seçil Yaylali ha sviluppato il tema Botanica emozionale, indagando le forme di piante immaginarie che vivono vicino al mare. Il suo punto di partenza sono stati i taccuini del botanico Carlo Bertero, originario di questa cittadina, che perse la vita in mare tra Tahiti e il Cile nel 1831. Le piante che lo studioso non ha mai scoperto e le emozioni ad esse connesse sono state il centro del progetto che ha coinvolto gli alunni delle classi IV e V della Scuola Primaria. Gli studenti hanno disegnato nuove forme immaginarie e le hanno associate ad un’emozione. Da questi disegni l’artista turca ha ricavato una serie di logogrammi che hanno preso forma in tre installazioni poste tra le strade del Borgo e il Belvedere della Chiesa di San Rocco.
A Magliano Alfieri il lavoro di indagine svolto da Elena Franco l’ha portata ad approfondire diversi spunti emersi dal confronto con la comunità. È nato così un archivio del mare in terraferma, che viene ora presentato in quattro spazi: il lavatoio, la cappella del Santissimo Crocifisso, l’atrio del Municipio e il Bric Cenciurio. Un percorso di conoscenza che si nutre delle suggestioni del paesaggio in cui il mare ha lasciato tracce profonde.
Altrettanto suggestivo il percorso proposto da Marta Fontana a Montà d’Alba. Qui una parete di mattoni accoglie il dialogo tra materie antiche: la sabbia di rocca, le sue conchiglie fossili e gli ossidi dell’isola di San Pietro dove risiede l’artista. Su queste terre nasce indelebile l’affresco di lingue che traducono il mare oggi, attraversato da chi è arrivato, è stato accolto, è divenuto parte. Inevitabile il rimando all’Odissea di Omero: ”Sì, d’ospitalità vincol m’unisce col padre tuo”. O come ha voluto spiegare l’artista: “Vivere il concetto greco di xenìa, ospitalità reciproca, condivisione materiale e simbolica, il riconoscersi nell’altro: questo è il mio viaggio nel Roero, oltre il mare della mia isola. Desidero comunicare con voi”.
Il mare in collina? Può sembrare una scelta bizzarra, fuori contesto, frutto di eccessiva fantasia. Ma in tempi lontanissimi qui il mare c’era davvero e innumerevoli sono i reperti che lo testimoniano, fossili di conchiglie di pesci, custoditi negli ecomusei della zona. Così Enrica Borghi, a Ceresole d’Alba, ha installato un grande fiore di loto con il colore dell’acqua e un percorso floreale sul bordo di una peschiera facendo sbocciare colori primari e colori secondari, quasi stridenti ma giocosi.
Tutte le opere e le installazioni saranno visibili sino al 21 dicembre e alcune di queste resteranno poi esposte in permanenza. Un viaggio suggestivo che induce a sognare, tra rielaborazioni della realtà e risposte creative che solo l’arte sa regalare.
Ivano Barbiero