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La “Rusnenta”, la maschera di Porta Palazzo dai capelli rossi

Personaggio popolare, semplice ma intraprendente, incarna l’anima di questo vivace quartiere torinese, dei frequentatori del Balon e dei residenti di Borgo Dora

Dopo aver conosciuto la curiosa storia della Regin-a ‘d Pòrta Palass, di cui Angela Donna ci ha parlato nel precedente articolo pubblicato su questa stessa testata, chiedo a un altro portapalatino doc che da anni abita nel cuore di Borgo Dora (è Gian Emilio Galliano, presidente della storica Associazione Culturale Circolo Beni Demaniali), di parlarmi di qualche altro personaggio che ha segnato la storia del Balon. Dopo aver rievocato la figura di Maurizio Marletta, detto Maciste1, il mitico sollevatore di pesi che con la sola forza delle braccia era in grado di alzare sul proprio capo onusti blocchi di pietra o granito strappando applausi entusiastici ai frequentatori del Mercato di Porta Palazzo, e quella di Annina Camillini2, la nonna ballerina del Balon, Galliano rievoca un altro personaggio tipico di questo quartiere: la Rusnenta.

“La Rusnenta – racconta Galliano ‒ può essere considerata la maschera carnevalesca autoctona del Balon e di Borgo Dora. La tradizione di accogliere un Carnevale in questo quartiere ha origini lontane. Sfilate di carri allegorici (che poi si snodavano fino al Parco del Valentino) si svolgevano già nel secondo dopoguerra, nei giorni compresi tra Giovedì grasso e Martedì grasso (che precede, come noto, le Ceneri e la Quaresima), in occasione dei festeggiamenti per l’elezione della Regina di Porta Palazzo. Ma fino agli ultimi Anni Ottanta del Novecento ancora non era stata creata per il “regno” del Balon una maschera tipica, che incarnasse l’anima di questo vivace quartiere torinese, dei frequentatori del Balon e dei residenti di Borgo Dora”.

Ma chi è veramente la Rusnenta?

“La Rusnenta – riprende Galliano ‒ non è certamente un personaggio di sangue nobile, a differenza della regina: rappresenta una popolana, dai capelli rossi, che veste in modo semplice, sia pure non dimesso. Indossa un abito rosso (che fa pendant con la capigliatura), porta una cesta al braccio (con dentro una bilancia e un sacco di juta), e sulle spalle, una mantellina scura. Quel nome, Rusnenta (arrugginita), si addice al colore dei suoi ricci, ma probabilmente anche alla sua attività di compravendita di oggetti e utensili usati, in ferro, corrosi dalla ruggine. Un po’ compratrice, un po’ bottegaia, un po’ ferrivecchi (in piemontese, ‘feramiù’, figura insolitamente interpretata al femminile). Dopo una interruzione trentennale durata dalla fine degli Anni Ottanta alla fine degli Anni Dieci del Duemila, da qualche anno la Rusnenta torna finalmente al “suo” Balon in occasione del Carnevale. La sua nomina, su proposta dell’Associazione Commercianti “Balôn” e altri proponenti, avviene solennemente alla presenza delle più note maschere torinesi (Gianduja e Giacometta), delle Autorità cittadine, ed è applaudita dai figuranti di molti Gruppi Storici del Piemonte”.

Aggiunge Gian Emilio con una punta di rimpianto: “La Rusnenta è stato anche un ristorante, una sorta di bistrot che aveva sede al Primo Piano di Via Arneis, nel cuore di Borgo Dora, con vista sul Balon. Purtroppo non ha retto al periodo di chiusura forzata della pandemia, ed ha chiuso definitivamente i battenti. Il fatto che avesse scelto questo nome era espressione del forte legame dei gestori di questo locale con il territorio”.

I festeggiamenti del Carnevale del Balon edizione 2024 ‒ con l’ormai immancabile partecipazione della Rusnenta ‒ si terranno tra il 4 Febbraio e il 13 Febbraio (Màrtes Grass, Martedì Grasso). Non mancheranno neppure Gianduja e Giacometta, le danze popolari e tradizionali piemontesi del Gruppo Ij Danseur dël Pilon, e tante altre intriganti attrazioni.

Chi volesse leggere la prima parte di questo articolo, clicchi QUI.

Note:

1 Chi volesse rileggere l’articolo “Amarcord torinesi: il mito di Maurizio Marletta, conosciuto come il Maciste di Porta Palazzo”, clicchi qui

2 La storia di Annina, la nonna ballerina del Balon era stata ricordata sulle pagine di Piemonte Top News in questo articolo: per leggerlo, cliccare sul link.

Sergio Donna

Torinese di Borgo San Paolo, è laureato in Economia e Commercio. Presidente dell’Associazione Monginevro Cultura, è autore di romanzi, saggi e poesie, in lingua italiana e piemontese. Appassionato di storia e cultura del Piemonte, ha pubblicato, in collaborazione con altri studiosi e giornalisti del territorio, le monografie "Torèt, le fontanelle verdi di Torino", "Portoni torinesi", "Chiese, Campanili & Campane di Torino", "Giardini di Torino", "Fontane di Torino" e "Statue di Torino". Come giornalista, collabora da alcuni anni con la rivista "Torino Storia". Come piemontesista, Sergio Donna cura da tempo per Monginevro Cultura le edizioni annuali dell'“Armanach Piemontèis - Stòrie d’antan”.

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