“La Torino del Cit”, ultima fatica letteraria di Franco Bocca, approda in Città Metropolitana
TORINO. Da molti anni il capoluogo piemontese non esprime più un Campione del pedale con la C maiuscola. Eppure gli esperti definiscono la provincia subalpina come la più rosa d’Italia, come suggeriscono anche il sottotitolo e il colore della copertina del libro La Torino del Cit che il giornalista e storico del ciclismo Franco Bocca ha pubblicato per i tipi della Hever Edizioni di Ivrea, dedicandolo ad una delle grandi passioni sportive nate e cresciute all’ombra della Mole. Il Cit questione è Nino Defilippis, torinese classe 1932, uno dei grandi protagonisti del ciclismo internazionale: professionista dal 1952 al 1964, vinse nove tappe al Giro d’Italia, sette al Tour de France e due alla Vuelta di Spagna. Vinse anche un Giro di Lombardia, due titoli nazionali e la medaglia d’argento ai Campionati del mondi di Berna nel 1961.
Il libro verrà presentato mercoledì 10 luglio alle ore 17 nella sala panoramica al quindicesimo piano della sede di corso Inghilterra della Città metropolitana. Nel volume Bocca propone una galleria di personaggi che hanno dato lustro alla loro terra, ma è soprattutto un atto d’amore e una sorta di restituzione nei confronti di Defilippis, l’eroe della sua giovinezza, che per primo gli ha instillato quella passione per le due ruote che, dopo tanti decenni, non si è ancora affievolita. Nel libro Bocca passa in rassegna anche tutti gli altri protagonisti di quella stagione irripetibile, da Guido Messina ad Angelo Conterno, da Italo Zilioli a Franco Balmamion; senza dimenticare Giancarlo Astrua, Tino Coletto, Riccardo Filippi, Walter Martin e i gregari di lusso, come Luciano Galbo, Pino Cainero, Pierino Ghibaudo, Gigi Mele e tanti altri ancora.
Un ampio capitolo del libro è dedicato alle numerosissime tappe del Giro d’Italia che si sono concluse in provincia di Torino, alcune delle quali decisive per la conquista della maglia rosa finale. Come aveva fatto nei suoi volumi precedenti, dedicati al ciclismo astigiano e alessandrino, Franco Bocca ha raccontato storie e aneddoti riguardanti i campioni più affermati, dando però spazio anche a chi campione non è diventato, pur dedicando al ciclismo, con impegno e passione, i migliori anni della propria giovinezza. Si è concentrato soprattutto, anche se non esclusivamente, sui favolosi anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo, di cui, oltretutto, è stato in gran parte testimone oculare.
Franco Bocca, nato a Montemagno nel 1949, ha cominciato a scrivere di ciclismo a 16 anni per il settimanale “Piemonte Sportivo”. In oltre mezzo secolo di ininterrotta attività giornalistica, ha visto nascere e crescere agonisticamente tutti i migliori talenti del pedale, non solo piemontesi. Dal 1971 è collaboratore di Tuttosport e dal 1990 de La Stampa, quotidiano per cui scrive tuttora. Nel corso degli anni ha scritto articoli anche per La Gazzetta del Popolo, Tuttociclismo, Sportissimo, Coni-Lo Sport Piemontese e La Gazzetta dello Sport. Ama sottolineare i propri interessi più vivi definendosi “esperto di ciclismo giovanile e di vecchie glorie”. Nel 2016 gli è stato conferito il Premio Nazionale Welcome Castellania, il piccolo borgo natale di Fausto Coppi, per aver seguito con passione e competenza per tanti anni lo sport del ciclismo.