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La Val Sangone ricorda il maresciallo Maritano a 50 anni dalla morte per mano delle BR

GIAVENO. Le Città di Giaveno e Valgioie e quella di Coazze domenica 17 novembre commemoreranno, a 50 anni dalla morte, il maresciallo maggiore dei carabinieri Felice Maritano, morto in un conflitto a fuoco con le Brigate Rosse. Classe 1919, nativo di Giaveno, Maritano fu un eroe di guerra nei Balcani, prima dell’8 settembre 1943, dove gli furono conferite diverse onorificenze, tra cui la promozione sul campo ad appuntato ed una Croce di guerra al valor militare. Successivamente all’armistizio dell’8 settembre venne imprigionato in Germania fino al termine del secondo conflitto mondiale.

Dopo 35 anni di servizio nell’Arma, nel 1974, all’età di 55 anni, ormai prossimo alla pensione, venuto a conoscenza che il generale Carlo Alberto dalla Chiesa stava cercando carabinieri per la costituzione del Nucleo speciale antiterrorismo, chiese di poterne fare parte. In considerazione della sua grande e comprovata esperienza, la richiesta fu accettata e del nuovo reparto divenne una delle figure chiave, contribuendo in modo determinante, prima alle indagini che avevano condotto all’arresto dei brigatisti Carnelutti e Sabatino, quindi allo smantellamento della colonna lodigiana delle Brigate rosse, poi a quelle che avevano portato alla individuazione del covo e alla cattura dei leader Renato Curcio e Alberto Franceschini.

Il 14 ottobre 1974 i carabinieri avevano individuato un altro covo delle BR a Robbiano di Mediglia (Mi), predisponendo un appostamento in attesa del rientro dei brigatisti. Dopo averne arrestati due, intorno alle 3.20 del 15 ottobre era giunto un terzo terrorista, Roberto Ognibene che, all’intimazione del maresciallo di fermarsi si era dato alla fuga esplodendo alcuni colpi di arma da fuoco che avevano colpito il militare. Nonostante le ferite, Maritano si era lanciato all’inseguimento sparando a sua volta con l’arma in dotazione. Il brigatista, colpito quattro colpi, era stramazzato al suolo, mentre il maresciallo finiva accasciato accanto. Moriva durante il trasporto in ospedale, lasciando la moglie e i tre figli.

Nella basilica di Carignano a Genova si erano tenute le esequie alla presenza delle massime autorità dello Stato. In prima fila c’erano anche il Presidente della Repubblica Giovanni Leone. Oltre alla Medaglia al Valor Civile, gli è stata assegnata “alla memoria” anche quella d’oro al valor militare. Alla sua memoria anche il Comune natio di Giaveno gli ha intitolato una piazza.

Alla cerimonia del 17 novembre saranno presenti numerose autorità civili e militari, oltre ai rappresentanti di Città Metropolitana con il gonfalone. Alle 9 verrà reso omaggio alla lapide nel Comune di Valgioie; alle 9.45 si terrà il ricordo presso il Monumento contro ogni forma di terrorismo di piazza Felice Maritano a Giaveno e alle 10.30, nel santuario Nostra Signora di Lourdes del Selvaggio, si darà inizio alla Santa Messa, celebrata dal cappellano militare don Diego Maritano. Durante la funzione religiosa sarà recitata la Preghiera del carabiniere, con la partecipazione del trombettiere Doriano Rolando, carabiniere in congedo. Al termine, sarà proiettato un filmato sulla figura di Felice Maritano e sul suo operato. La commemorazione è organizzata dalle amministrazioni comunali di Giaveno e di Valgioie, insieme alla sezione di Giaveno, dedicata proprio a Felice Maritano, dell’Associazione Nazionale Carabinieri.

Piero Abrate

Giornalista professionista, è direttore responsabile di Piemonte Top News. In passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. E’ stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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