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Le fugascine, i tipici dolci di Mergozzo per la festa di santa Elisabetta

VERBANIA. Entrate all’interno della classifica dei prodotti  PAT Piemontesi il 15 aprile 2002 in virtù delle loro “metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura che risultano consolidate nel tempo e sono praticate sul proprio territorio in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai venticinque anni“, le fugascine di Mergozzo (piccolo centro del Vco, affacciato sull’omonimo lago) sono dei tradizionali dolci piemontesi legati ai festeggiamenti rionali di santa Elisabetta, diffusi principalmente nella zona di Gravellona Toce, Casale Corte Cerro e Omegna. Dal sapore delicato e dalla fragranza complessa scandita dalle note acidule del limone, l’origine di questo dolce si perde in quella tradizione dolciaria medievale impiegata nel celebrare l’arrivo della primavera e la semina dei campi. Interessante anche la forma, squadrata e con chiaro rimando all’Ostia cristiana, che riporta la cronistoria delle fugascine fino all’epoca basso medievale.

Le prime attestazioni storiche sulla produzione dell’iconica focaccia dolce nel Comune di Mergozzo risalgono al 1935, quando il sacerdote Ernesto Colli, in occasione della festa dei “Focolanti del Sasso”, scrisse: “Il forno che sta in cima alla scarpìa in quei giorni non ha un minuto di sosta. Ogni famiglia a compìre il succulento pranzo di S. Elisabetta, si provvede almeno di due fugascine“.

Ecco qui una ricetta, semplice e veloce, per preparare anche voi la vostra versione delle fugascinne.

Ingredienti

  • 250 g di farina 00
  • 125 g di zucchero
  • 125 g di burro
  • 1 cucchiaino di sale
  • la scorza di mezzo limone (possibilmente non trattata) grattugiata
  • 1 punta di cucchiaino di vaniglia in polvere
  • 1 uovo
  • 1 bicchierino di grappa
  • 1 albume

Preparazione

Il primo passo nella creazione delle nostre personali fugascine parte dalla preparazione dell’impasto: per prima cosa, in una plafoniera o in un mixer, mettiamo la farina, il burro a temperatura ambiente ridotto a pezzetti, lo zucchero, 1 uovo intero, un tuorlo, la grappa ed un pizzico di sale, tritando il tutto a media velocità fino ad ottenere un composto grumoso, ma dall’aspetto omogeneo. Versiamo la pasta ottenuta su una spianatoia: è tempo di lavorarla a mano. Formata una palla con l’impasto, avvolgiamo il tutto in un foglio di carta velina, lasciando a riposare le nostre fugascine in un luogo fresco e buio (il frigorifero andrà benissimo) per un paio d’ore circa.

Passato il tempo previsto, muniti di mattarello, è ora di stendere la pasta, possibilmente tra due fogli di carta forno in modo da agevolarne il successivo spostamento sulla leccarda. Cerchiamo di creare un foglio dallo spessore non più alto di mezzo Centimetro, così da ottenere il tipico spessore e la tipica consistenza delle tradizionali fugascine di Mergozzo.  Fatto questo, non resta che ritagliare le nostre focaccine: con un tagliapasta, modelliamo dei quadrati con un lato di 4-5 Cm. Spennelliamo con l’albume sbattuto e spolveriamo a piacere con zucchero a velo.

E’ tempo di cuocere in forno: mettiamo le fugascine in forno pre-riscaldato ventilato a 170° per non più di 20 minuti, o fino a quando non vedremo spuntare sulla superficie la caratteristica doratura. Ora le nostre fugascine sono pronte. Serviamole fredde ai nostri ospiti. E buon appetito!

Mirco Spadaro

Classe '98, rivolese di nascita, frequenta il corso di Lettere Antiche a Torino, sotto il simbolo della città. Tra viaggi e libri, è innamorato della tecnologia e della scrittura e cerca, tra articoli e post su siti e giornali online, di congiungere queste due passioni, ora nella sua "carriera" come scrittore, ora con il "popolo di internet".

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