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Le locomotive a vapore rivivono viaggiando tra Langhe e Monferrato

ASTI. Gli antichi treni a vapore oggi sono diventati treni storici, come quello che da qualche tempo parte da Torino e da Asti per arrivare a Castagnole Lanze, o proseguire fino a Canelli, sul quale si viaggia in carrozze degli Anni Trenta “Centoporte”, trainate dalla locomotiva a vapore. «Si tratta di una grande occasione per il turismo del nostro territorio. Credo nell’opportunità che il treno storico può portare, così come già accade nelle altre zone d’Italia dove vengono realizzati i viaggi storici del treno a vapore. Del resto, già il passaggio del treno storico è turismo», spiega Carlo Mancuso, sindaco del comune astigiano Castagnole Lanze.

La prossima data per viaggiarci sopra, successiva a quella del 16 dicembre scorso con visita ai presepi, è prevista per il 30 dicembre 2018: è passato circa un mese dal passaggio del treno a vapore sulla linea Asti-Castagnole Lanze-Nizza Monferrato. A organizzarlo la Regione Piemonte e la Fondazione Fs (info@fondazionefs.it), celebrando in questo modo il recupero all’esercizio ferroviario turistico di oltre 45 km di binari, e la riattivazione della linea nel 2019.

La bellezza di questi treni ha il sapore del ricordo di innumerevoli storie diverse di viaggiatori, e delle loro vite. Nel 1978 in Piemonte nasce il Museo Ferroviario Piemontese, che attualmente ha sede a Savigliano (Cn), dove si trova anche la fabbrica italiana di treni più antica e più moderna, in cui si costruiscono veicoli ferroviari da oltre di un secolo, tra cui il Pendolino, esportato in tutto il mondo.

All’interno del museo sono stati raccolti, e salvati dalla demolizione, una sessantina di mezzi tra locomotive, carrozze, carri merci, veicoli speciali – come una gru del 1860 -, e pezzi unici. Alcune locomotive a vapore, ad esempio, risalgono all’Ottocento, altre al Novecento, come le singolari “Signorine”, Fs del Gruppo 640, così battezzate per l’eleganza della linea estetica, e perché erano generalmente destinate a servizi leggeri e poco impegnativi. Sono la versione a vapore surriscaldato delle 630, progetto Rete Adriatica, ripreso dalle Fs: 100 esemplari costruiti tra il 1906 e il 1930.

Servizi misti, servizi merci, treni rapidi: così furono classificate le locomotive a vapore, in base al tipo di uso che ne veniva fatto. “Lucia”, la locomotiva 422.009, insieme con la 422.022, fu acquistata nel 1946 dalla Società delle Funivie Savona – San Giuseppe, continuando a percorrere i binari del Piemonte alla testa di numerosissimi treni storici. Faceva parte di molte locomotive provenienti prevalentemente dalle Ferrovie Reali Prussiane e dalle Ferrovie Statali Austriache, cedute all’Italia in conto riparazioni danni di guerra dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.

 

Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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