Un po do storia dell’Elisir del Prete, l’infuso di erbe tipico del Pinerolese
PINEROLO. Già nell’Ottocento, per il suo sapore particolarmente forte ed intenso e per le sue virtù digestive, pur non essendo una bevanda medicinale era considerato e riconosciuto come “il vero tesoro delle famiglie” per i benefici effetti che produceva. Stiamo parlando dell’Elisir del Prete, un liquore di erbe officinali accuratamente selezionate tra le migliori delle valli del Pinerolese, molto conosciuto per le sue ottime virtù digestive. Nelle vallate alpine è, infatti, un’antica la tradizione della raccolta di erbe officinali spontanee per la produzione, a livello familiare ed artigianale, di distillati e liquori, adottando un procedimento semplice e formule originali.
Dopo un’attenta selezione e pesatura per un giusto dosaggio, le erbe vengono poste a macerare e cioè lasciate per un certo tempo a contatto con una miscela di alcool ed acqua che, a temperatura ambiente, ne estrae i principi solubili. La soluzione risultante dopo la filtratura, effettuata più volte fino ad ottenere la dovuta brillantezza, viene unita ad acqua ed alcool. Le attrezzature per la produzione consistono in recipienti, normalmente in acciaio inox, nei quali sono messe in infusione alcolica le erbe officinali, miscelatori e riempitrici per bottiglie. La commercializzazione dell’elisir avviene in bottiglie di vetro della capacità di 70 cl. Considerato il suo elevato grado alcolico (circa 50°), si consiglia di berlo diluito nel caffè, oppure in acqua calda; una zolletta di zucchero imbevuta di Elisir del Prete può essere un modo alternativo per consumarlo.
Un po’ di storia
L’ origine dell’Elisir del Prete viene attestata intorno al 1854. Proprio in quegli anni viene definito il “vero tesoro delle famiglie” e viene somministrato alla stregua di una medicina per svariati malanni, primo fra tutti i disturbi dell’apparato digerente.
A testimoniare l’antica produzione dell’Elisir del Prete esiste una domanda, datata 17 ottobre 1927 e redatta a cura dell’ “Ing. F. Simoni, Brevetti d’invenzione” di Torino, diretta all’Ufficio della Proprietà Intellettuale, presso il Ministero dell’Economia nazionale di Roma, per la registrazione di marchio per contraddistinguere un elisir di sua fabbricazione e commercio depositato, originariamente il 10 febbraio 1891.
Successivamente, a certificare la continuità di detta produzione, vi è il deposito del marchio d’impresa, datato 29 ottobre 1943, presso il Consiglio e Ufficio Provinciale delle Corporazioni di Torino relativo ad una etichetta rettangolare con lunetta superiore semicircolare e ad una collaretta rettangolare da applicare rispettivamente sulla pancia e sul collo della bottiglia contenente il prodotto “Elisir Fernet Ulrich” distinto con il nome di “Elisir del Prete”; al di sotto di queste reca indicazioni relative alla preparazione ed all’uso del prodotto, che viene indicato come “estratto alcolico di sua fabbricazione e commercio”.
In data 28 aprile 1966, a seguito di accordi raggiunti, l’esclusiva di fabbricazione e vendita dell’Elisir del Prete è stato acquistato dalla Albergian di Pragelato che ha potuto continuare ad avvalersi della collaborazione tecnica e produttiva della stessa Domenico Ulrich. Il suddetto marchio è stato rinnovato ancora il 20 agosto 1993.