Lo stato di salute dell’ambiente monitorato attraverso il volo dei rapaci
DEMONTE. Uccelli affascinanti e per certi versi distanti dal quotidiano, i rapaci, tutelati da leggi, sono ottimi indicatori della stato di salute dell’ambiente, e monitorati a livello internazionale dal Mediterraneo alle Alpi. In Piemonte il Parco del Monviso appartiene a questa rete di monitoraggio coordinata dall’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime, in quanto vaste migrazioni sorvolano la Valle del Po.
Esiste un vero e proprio progetto “Migrans”, quindi, che da molti anni controlla questi spostamenti, e da cui si evince che il 2018 è stato il ventisettesimo anno di monitoraggio della migrazione post-riproduttiva dei rapaci diurni e dei grandi veleggiatori lungo la Valle Stura di Demonte, nella provincia di Cuneo.
Ciò che è stato rilevato in 342 ore di avvistamento è straordinario: quasi 9mila rapaci e grandi veleggiatori in migrazione, soprattutto tra falchi della specie pecchiaiolo e biancone, ma anche cicogne nere, nibbi bruni, falchi di palude, nibbi reali, un’aquila minore, e un falco pescatore. Inoltre, in giornate serene e di alta pressione gli uccelli volavano oltre i 4mila metri.
Verso quali luoghi erano diretti questi animali? La rotta principale è stata quella che va da Est ad Ovest verso i valichi di frontiera di Collalunga, della Lombarda e della Maddalena. Un altro dato interessante riguarda poi il periodo della migrazione post-riproduttiva, in quanto le specie solitamente raggiungono le aree di svernamento africane per cercare prede che nella stagione invernale non sono disponibili nei luoghi di nidificazione europei, quali ad esempio api, vespe, e serpenti.