Malika Ayane applauditissima all’Hiroshima: stasera si replica al Colosseo
TORINO. E’ partito lo scorso 4 novembre con la data zero a San Benedetto del Tronto il “Domino Tour” di Malika Ayane che ieri sera ha fatto tappa a Torino all’Hiroshima Mon Amour per la prima delle due date previste: quasi un doppio tour quello dell’artista milanese vista la scelta di esibirsi sia nei club che a teatro (questa sera si replica al Teatro Colosseo alle ore 21). I concerti nei teatri sono caratterizzati da suoni morbidi e pieni, con una ricerca di sonorità finalizzata ad avvicinare i brani di repertorio a quelli inediti; sul palcoscenico Malika è accompagnata da Daniele Di Gregorio alla marimba, Carlo Gaudiello al piano, Marco Mariniello al basso, Nico Lippolis alla batteria e Jacopo Bertacco alla chitarra.
Domino, l’album da cui prende il titolo il tour, è il quinto lavoro in studio della raffinata cantante milanese dalla voce facilmente riconoscibile che festeggia i suoi primi dieci anni di carriera. Sul palco una scenografia essenziale con al centro microfono e synth e ai lati due piccole stanze con pareti che trasmettono le ombre dei musicisti quando parte la musica e si aprono poi per svelare i due musicisti che accompagnano Malika sul palco. Si parte con tre brani del nuovo album Nodi in cui sottolinea quanto sia importante condividere un problema con gli altri perché in questo modo tutto sarà più semplice da affrontare Stracciabudella scritta con il musicista Shridhar Solanki dove si parla di amore, un amore così grande, che per poter vedere quanto ce ne sia nel cuore e nel sangue, ci porta a squarciare noi stessi, un amore, appunto, Stracciabudella e Questioni di forma, un invito a smetterla di lamentarsi e cominciare ad agire. Un piccolo passo indietro con Cose che ho capito di me contenuta nel precedente album Naif per poi ritornare al presente con Non usciamo un brano intimo e con un testo coraggioso, ispirato a un aforisma di Bukowski (l’amore è rimanere, non andare via per vedere se si manca), su quanto possa essere monotona la quotidianità ma allo stesso tempo su come la nostra storia sia comunque la migliore possi bile.
Blue bird ci riporta all’album di esordio che porta il suo nome e poi di nuovo al presente con Quanto dura un’ora, una riflessione sul tempo che in una società come quella odierna che va sempre più veloce sembra non bastare mai, e Nobody knows che invita a ragionare prima di fare qualunque cosa. Come foglie, brano scritto in collaborazione con Giuliano Sangiorgi, ci riporta alla primissima Malika Ayane e Per abitudine di nuovo all’oggi in cui racconta di come l’abitudine finisca per svuotare di significato parole e gesti. L’artista accompagna i suoi bravissimi musicisti in qualche brano ed in altri lascia spazio solo all’interpretazione. Ricomincio da qui e Ansia da felicità per ripescare nel passsato e Sogni tra i capelli ci riporta al nuovo album così come Vestito da domenica che parla dei giorni che si travestono da domenica e ci danno la sensazione di essere in quel preciso giorno anche se magari è lunedì.
Canta bene anche in inglese Malika proponendo al suo pubblico accorso numeroso Shine e Feeling better singolo di successo del suo album di esordio. Tempesta scatena il pubblico che la accompagna cantando insieme a lei e Tre cose chiude il live prima dell’uscita e del ritorno sul palco per chiudere con Adesso è qui e Senza fare sul serio, lasciandoci con questo messaggio di prenderci meno sul serio, di vivere il più possibile perché il tempo non va smarrito. Finiscono così poco meno di due ore di concerto di questa cantante elegante e raffinata, che con la sua voce incarna uno stile tutto personale, modernissimo ed insieme arcaico. Stasera si replica al Teatro Colosseo alle ore 21.00