TORINO. I Maneskin, la band rivelazione dell’undicesima edizione di X Factor, saranno sul palco del Teatro della Concordia di Venaria domenica 9 dicembre alle ore 21. La band arriva da Roma ed è composta da musicisti giovani, anzi giovanissimi: Damiano David (voce), Victoria De Angelis (basso), Thomas Raggi (chitarra) ed Ethan Torchio (batteria) hanno tutti tra i 16 e i 19 anni, e suonano insieme dal 2016. Maneskin è parola danese che significa “chiaro di luna”, scelta in onore della bassista – e dai banchi del liceo Kennedy di Roma (nel quartiere Monteverde, ma suonano dai tempi delle medie) sono arrivati fino alla finale di X Factor, dove hanno combattuto fino all’ultima esibizione con il vincitore Lorenzo Licitra. Guidati dalla leggenda dell’alternative rock italiano Manuel Agnelli, i Maneskin suonano un pop-rock pieno di sfumature funk, reggae e ska. Le loro esibizioni sul palco del talent Sky hanno infuocato pubblico in sala e a casa, tra pole dancing, calze a rete e cover esagerate. Il concerto di domenica al Teatro della Concordia è sold out da tempo.
L’album Torna a casa ha avuto veramente un successo incredibile. «Raggiungere risultati così importanti con il primo album non è per niente scontato – commentano dalla band -, è una soddisfazione enorme, anche perché abbiamo avuto grande libertà durante la scrittura del disco: questo rende il risultato finale ancora più bello per noi, siamo orgogliosi».
Voi siete nati come artisti di strada, giusto?
«Ci esibivamo in Via del Corso a Roma: con le monetine raccolte abbiamo fatto il primo singolo. Qualcosa fruttavano quei live, andavamo forte: 50-100 euro all’ora. Poi c’era il turista o lo sceicco che ci lasciava 20 euro sulla simpatia. Stavamo nella piazzetta della chiesa, accanto al gruppo di black dance, facevamo a gara con gli artisti di strada per il posto».
Chi è Marlena?
«Nel disco c’è un messaggio che lega tutte le canzoni ed è il nostro filo conduttore. Abbiamo dato un nome a questo messa
Preferite cantare in italiano o in inglese?
«Ci riescono bene sia l’italiano sia l’inglese, non abbiamo limiti, ci viene naturale scrivere in un modo o nell’altro».
Il vostro tour in Italia sta andando benissimo, a febbraio partirete anche con un tour europeo.
«È una bella notizia, non ci saremmo mai aspettati le date raddoppiate e triplicate, dovremo anche andare a conquistare il pubblico europeo, ci piacciono le sfide! Il live è fighissimo, suoniamo dal vivo, c’è un sacco di bella musica, con grafiche e magliette strappate».
Quali consigli vi sentite di dare ai giovani che vogliono fare questo mestiere?
«Credete in voi stessi, procedete sul vostro percorso fregandovene del giudizio degli altri a meno che non sia costruttivo, andate dritti per la vostra direzione a testa alta».
Come scegliete gli abiti con cui andate in scena?
«Ci diverte da sempre giocare con i vestiti, è un modo ulteriore per esprimerci e per mostrarci».
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