Migrazioni africane, Torino e Cifa non stanno a guardare
TORINO. Mentre l’Italia si interroga sull’opportunità di accogliere o meno i migranti che arrivano attraverso il mar Mediterraneo, c’è una Torino che non sta ferma e che ha deciso, pur in una modalità differente e in una realtà diversa, di frenare le migrazioni irregolari. È Cifa, Ong che dal 1980 è impegnata quotidianamente per i diritti dei bambini di tutto il mondo, per renderli attori protagonisti del loro futuro, e che grazie a un progetto cofinanziato all’Aics, l’Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, ha scelto di contrastare il fenomeno migratorio in Etiopia. In modo particolare nelle zone del territorio che si trovano a est di Addis, sono le donne che scelgono di partire, direzione paesi del Golfo, aiutate da broker di fortuna e spesso senza scrupoli. Un viaggio della speranza che spesso si trasforma in una forma di schiavitù, fisica e psicologica.
L’obiettivo del progetto è prima di tutto informarle sui rischi e sui pericoli che correrebbero nell’eventualità in cui scegliessero di migrare in maniera irregolare, e aiutarle a vivere nella loro terra, coltivando quelle che sono le loro radici. Nomen omen fino in fondo, insomma, perché il progetto di Cifa si chiama proprio #lemieradici.
È evidente come sia stato e sia tuttora necessario uno sforzo per cambiare l’impostazione mentale della comunità etiope. L’Ong torinese, in collaborazione con il suo partner locale IFSO, con il Comitato Collaborazione Medica e con il Community Theatre Centre, sta lavorando per potenziare le competenze economiche delle donne e migliorare il loro livello di comprensione nei concetti di schemi di sviluppo del business e le conseguenze della migrazione illegale. Ogni anno vengono selezionate con grande attenzione sessanta donne che hanno la possibilità di seguire un corso di formazione professionale per avere accesso al microcredito, che permette loro di acquisire un’importante fetta di autonomia anche economica. Questa indipendenza naturalmente le aiuta a prendere decisioni consapevoli. Questo significa che l’eventuale scelta di lasciare il proprio Paese, nonostante tutto, sarà figlia di consapevolezza e conoscenza delle opportunità che si possono avere nel proprio territorio e dei rischi che invece si corrono a migrare in maniera irregolare.
Un obiettivo ambizioso, che Cifa ha scelto di perseguire anche per tutto il 2019, destinato a cambiare la vita di tante giovani donne. Per avere maggiori informazioni, www.cifaong.it.