Ministero della Salute: “La pacchia è finita, vi faremo pagare tutto” | Sanità pubblica privatizzata, disastro enorme per gli italiani

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La privatizzazione della sanità è una delle paure storiche degli italiani: facciamo chiarezza su un caso particolare.

È uno degli incubi più ricorrenti per gli italiani di tante generazioni. L’abbiamo ereditata dai nostri genitori che a propria volta ne hanno sentito parlare dai nostri nonni. La privatizzazione della sanità è un vero e proprio spauracchio.

Già, ma cosa si intende propriamente con questo concetto del quale spesso si parla in maniera non sempre precisa? Perché la privatizzazione del finanziamento è una cosa, quella della produzione tutta un’altra.

In soldoni, è proprio il caso di dirlo, nel primo caso ad aumentare sarebbe il peso della spesa privata a discapito di quella pubblica, nel secondo l’incremento riguarderebbe solo il coinvolgimento dei fornitori privati nella produzione di servizi sanitari.

Va da sé che si tratta di due scenari ben differenti soprattutto per le conseguenze sulle tasche dei contribuenti, ovvero dei pazienti e/o dei loro famigliari. Avere più produttori privati nella produzione di servizi sanitari per conto dello Stato non comporterebbe infatti un’automatica riduzione dei fondi pubblici destinati alla sanità.

Una sanità privata non equivale a una sanità più ‘cara’: il caso delle coppie separate

Insomma, solo ad uno sguardo superficiale una sanità più “privata” equivale ad una sanità più “costosa”. Un caso particolare è tuttavia quello che riguarda le coppie separate con figli. Il mantenimento della prole è infatti definito da regole ben precise stabilite dal Giudice a margine della separazione dei coniugi.

Oltre all’assegno di mantenimento dell’ex coniuge viene stabilito anche quello per il mantenimento del figlio, che comprende i bisogni quotidiani dello stesso e nel quale non rientrano le cosiddette spese “straordinarie”.

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Spese di mantenimento vs straordinarie: cosa prevede la legge in fatto di rimborsi

La differenza è sostanziale dal momento che le spese che rientrano all’interno del mantenimento mensile non vanno rimborsate, mentre quelle straordinarie prevedono una percentuale di rientro stabilita dal Giudice se i genitori non sono pervenuti ad un accordo.

Tra le spese straordinarie, per ricollegarsi alla distinzione di cui sopra tra sanità pubblica e privata, rientrano le visite mediche e quelle specialistiche non coperte dal servizio sanitario nazionale, quelle specialistiche prescritte dal medico curante, per i ticket o ancora le spese odontoiatriche e quelle oculistiche. Il concetto si estende alle spese protesiche e terapeutiche non coperte dal Sevizio Sanitario Nazionale, benché prescritte dal medico di base, oltre ovviamente alle visite presso medici privati se successive ad un consulto con uno specialista privato