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Nati il 12 ottobre: lo scienziato piemontese Ascanio Sobrero

Non ha vinto il premio Nobel (non era stato ancora istituito), ma forse è stato il primo scienziato premiato, con un vitalizio, da Alfred Nobel (nella foto sopra con Ascanio Sobrero). Per chi ha studiato chimica il quesito su chi sia questo personaggio originario di Casale Monferrato è ovviamente elementare: Ascanio Sobrero, il chimico italiano che ha scoperto la nitroglicerina, la molecola diventata l’emblema stesso degli esplosivi chimici.  Figlio del medico Giuseppe Sobrero, originario di Murello (Cn) e di Giuseppina De Michelis, Ascanio nasce il 12 ottobre 1812 con il fratello gemello Candido. Prima di lui in famiglia sono arrivati Lorenzo e Felicita. Il babbo, segretario della Regia Università di Torino, quindi consigliere e vicesindaco di Cavallermaggiore, si era trasferito qualche anno  prima a Casale con la famiglia, ad insegnare al liceo. Ascanio è il terzogenito insieme a suo fratello gemello Candido, dopo i suoi fratelli Lorenzo e Felicita.

Studente attivo ed ingegnoso al Real Collegio di Casale, il giovane Ascanio si laurea  in medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di Torino nel 1833, e ottiene l’abilitazione alla professione medica l’anno seguente. Nella capitale sabauda studia con Giovanni Antonio Giobert e Ignazio Michelotti. Grazie all’interessamento dello zio Carlo Raffaello, direttore del laboratorio chimico dell’Arsenale di Torino, inizia ad appassionarsi assiduamente di chimica e a partire dal 1840 inizia una lunga e significativa esperienza internazionale. Per tre anni è a Parigi, presso il laboratorio di Théophile Pelouze: è qui che inizia le sue ricerche sulla chimica dell’acido nitrico e in particolare sui prodotti delle reazioni che il forte acido ha con le sostanze organiche. Reazioni così esotermiche che si risolvono spesso in autentiche esplosioni. A Parigi lavora anche con Jean Baptiste Dumas e studia in particolare il catrame di betulla. Dopo il 1843 si reca a Giessen, in Germania, presso il laboratorio di Justus von Liebig, dove ottiene il suo primo, importante successo da chimico: isola in forma pura il guaiacolo.

Tornato a Torino, diventa  assistente di Chimica generale e docente di chimica presso la Scuola di meccanica e chimica applicata alle arti. Nella sua città continua gli studi sull’acido nitrico e sintetizza una strana sostanza, che è al tempo stesso un farmaco (è un vasodilatatore, la cui efficacia terapeutica Sobrero la sperimenta su se stesso) e un potente esplosivo: la nitroglicerina. Egli ritiene che essa possa servire, ancor prima che in guerra,  all’industria e alla tecnica in generale, per scavare gallerie, aprire canali, demolire ostacoli che diversamente non potrebbero essere rimossi.

A partire dal 1848 Ascanio Sobrero insegna chimica docimastica all’Università di Torino e inizia una lunga collaborazione con Francesco Selmi, giunto in città dopo i famosissimi moti. Dal 1860 al 1882 Sobrero è alla Scuola di applicazione per ingegneri del Valentino. Negli ultimi anni della sua vita divenne anche membro dell’Accademia nazionale delle scienze. Si occupa anche della refrigerazione delle acque e della composizione chimica delle stesse, in particolare delle Terme di Montecatini. Nobel, divenuto ricco grazie alla nitroglicerina, gli riconosce una pensione vitalizia quale ringraziamento.

Si spegne a Torino il 26 dicembre  1888. La salma viene traslata nella tomba di famiglia del cimitero del comune di Cavallermaggiore, in provincia di Cuneo, dove ancora riposa, e dove si trova altresì la villa a lui appartenuta in via Santuario. Oggi sono numerosi i busti e le statue alla sua memoria nelle località da lui frequentate.

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