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Nati il 14 giugno: il militare e nobiluomo torinese Cesare Saluzzo di Monesiglio

Cesare Basilio Girolamo Saluzzo di Monesiglio nasce a Torino il 14 giugno 1778. E’ figlio di Maria Margherita Giuseppa Girolama Cassotti dei conti di Casalgrasso e del conte Angelo Saluzzo, gran mastro d’fabbrile, fondatore dell’Accademia delle Scienze di Torino. Si laurea in legge a diciassette anni nell’Università di Torino, della quale subito dopo sarà rettore (24 novembre 1795), continua assiduamente negli studi, diventando membro corrispondente, poi residente dell’Accademia delle Scienze. Durante la dominazione francese in Piemonte il Saluzzo si tiene appartato dalla vita politica, preferendo gli studi storici e filosofici, dei quali dà saggio con una Vita di Gian Bernardo da Corio (1808), con un volume steso in francese Sur l’utilité des études morales e con l’altro intitolato Introduzione ai primi principî della morale filosofica.

Sopraggiunta la restaurazione, ottiene incarico di riordinare l’Accademia militare di Torino, che poi dirige per lunghi anni. Nel 1821 è nominato luogotenente colonnello e nel 1830 Carlo Felice lo sceglie per precettore dei figli di Carlo Alberto, principe di Carignano, incarico che Carlo Alberto, salito al trono (1831), gli conferma, promuovendolo maggior generale d’armata. Successivamente diviene membro della Direzione generale degli spettacoli e, in qualità di oratore del Municipio di Torino, pronuncia il discorso di benvenuto in onore del nuovo arcivescovo Luigi Fransoni. 

Appassionato di archeologia organizza, insieme ai suoi allievi dell’Accademia militare, delle campagne di scavo a Pollenzo che si rivelano fruttuose. Nel 1837 assume la presidenza della Deputazione di storia patria subalpina, imprimendo grande impulso alla pubblicazione dei volumi della serie Historiae Patriae Monumenta. Il 14 novembre 1838 è nominato gran mastro d’artiglieria, e il 25 marzo 1840 diviene Cavaliere dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata e grande scudiere il 1º giugno 1841.

Succede nel 1847 a Prospero Balbo nella presidenza della commissione reale incaricata di raccogliere i documenti riguardanti la storia degli stati sardi. Non sarà troppo entusiasta della promulgazione dello statuto, e tuttavia, quando Carlo Alberto partirà per il campo, egli vorrà seguirlo, ma si ammalerà e sarà costretto a tornare indietro prima del passaggio del Ticino. Morirà nel suo castello di Monesiglio il 6 ottobre 1853.

(contributo: Enciclopedia Treccani)

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