Nati il 14 ottobre: l’architetto e ingegnere torinese Benedetto Brunati (1784-1862)
Benedetto Brunati nasce a Torino il 14 ottobre 1784. Laureatosi all’università subalpina l’8 agosto 1803 come ingegnere idraulico e il 24 luglio 1805 come architetto, è tra i primi allievi di Ferdinando Bonsignore. Più tardi diviene dottore collegiato nel Collegio di Matematica dell’ateneo torinese. Nel periodo francese è ingegnere del Principe Camillo Filippo Ludovico Borghese quando questi è governatore del Piemonte, quindi membro del Congresso permanente di acque e strade e del Consiglio degli edili di Torino. Ricopre altre cariche importanti, tra le quali quella di ispettore dell’Amministrazione dei sali e tabacchi, oltre che di ingegnere idraulico della Città di Torino.
Dopo la Restaurazione ha una lunga carriera nel Corpo Reale del Genio Civile piemontese: ingegnere di prima classe e capitano, ispettore di acque e strade ad Alessandria, ispettore di prima classe di Torino e Aosta, ispettore generale dal 3 novembre 1828 al 31 gennaio 1857. Tecnico di notevole autorità e competenza, èu attivo in tutto il Regno di Sardegna con numerosissimi controlli, collaudi e pareri, spesso di grande responsabilità e impegno, in campo architettonico (scelta e trattative per l’acquisto di un palazzo per il re Carlo Felice a Genova, 1823; parere sull’altar maggiore del duomo di Novara, 1834), urbanistico (piani regolatori e di abbellimento di Torino con il Consiglio degli Edili, 1811-1825), strutturale (collaudo del ponte ferroviario sul Ticino, 1828; relazione sul progetto di Guillaume-Henri Dufour per il ponte sospeso del Valentino a Torino, 1826), idraulico (ricognizione sulla navigabilità del Po, 1818), topografico (definizione dei confini tra Francia e Regno di Sardegna lungo il Rodano).
Nelle opere architettoniche è un autorevole rappresentante del neoclassicismo di gusto romano e parigino diffuso in Piemonte da Ferdinando Bonsignore, aggiornato nell’attività tarda da riferimenti al decorativismo di cultura lombarda importato da Pelagio Palagi. Nella chiesa parrocchiale di Borgo Cornalese, realizzata con tutta la tenuta per il conte Montmorency-Laval (poi passata ai De Maistre), dimostra una sorprendente vena creativa nell’uso del linguaggio neoclassico.
Nel 1854 sposa Matilde Pollone e tre ani più tardi è nominato barone per regio decreto. Si spegne nel capoluogo il 7 febbraio 1862, lasciando in eredità mille lire all’Istituto di Riposo per la Vecchiaia.