Nati il 16 maggio: il topografo calusiese Cesare Aimonetti e il pittore valsesiano Lorenzo Peracino
Nato a Caluso il 16 maggio 1868, Cesare Aimonetti si laureo in Fisica all’Università di Torino nel 1890, diventando assistente di geodesia. Qui ottenne la cattedra nel 1910, insegnando anche topografia negli istituti tecnici. Come topografo ebbe fama mondiale, prese parte e organizzò molti congressi internazionali. Nel 1900, mentre si preparava alla spedizione al Polo Nord, il Duca degli Abruzzi si fece insegnare da Aimonetti l’uso degli strumenti geodetici. Dal 1910 fu insegnante di ottica alla scuola di Fotografia del Photo-Club di Torino, e nel 1911, sempre a Torino, prese parte all’organizzazione dell’Esposizione Internazionale. Morì nella sua città natale nel 1950.
Nato sempre il 16 maggio è il pittore valsesiano Lorenzo Peracino, vissuto tra il 1710 e il 1789. Originario di Cellio, piccolo centro che fino al 2017 fu comune autonomo, svolse l’apprendistato nei cantieri del Sacro Monte di Orta e in seguito al Sacro Monte di Varallo. Sue opere sono presenti al Sacro Monte Calvario di Domodossola, al Sacro Monte del Santuario di Sant’Anna di Montrigone, al Santuario della Madonna del Sasso (Madonna del Sasso), nella basilica di San Giuliano (Gozzano), nella cappella di San Rocco all’interno della Chiesa di San Michele Arcangelo a Rimella, nella chiesa di Santa Maria del Rosario (Gattinara) e nella Chiesa di San Lorenzo a Cellio.
Della sua attività di scultore rimangono tracce a Cellio, presso il Santuario del Varallino a Galliate, a Maggiora e a Zuccaro. Altri suoi lavori in chiese del novarese sono: una tela raffigurante La Presentazione che è conservata nella chiesa parrocchiale di Sant’Albino a Pella. Risalgono invece al 1770 gli affreschi delle Tre Virtù teologali e delle Quattro Virtù cardinali eseguiti negli angoli della cupola della chiesa di San Gaudenzio a Cavallirio.