Personaggi

Nati il 17 novembre: Giovanni Battista Balbis, medico e botanico allievo di Carlo Allioni

Giovanni Battista Balbis nasce a Moretta (Cn) il 17 novembre, figlio di un medico che è stato anche sindaco della cittadina. Accettato al Collegio delle Province, si trasferisce a Torino, dove frequenta poi i corsi universitari di filosofia e medicina. Si laurea in medicina nel 1785 e nel 1788 viene ammesso nel collegio dei medici. Allievo prediletto di Carlo Allioni, che accompagna in varie escursione botaniche, studia la flora dei dintorni delle Terme di Valdieri. Nel 1792, munito delle lettere di presentazione del maestro, visita molte istituzioni universitarie italiane, incontrando tra gli altri Lazzaro Spallanzani, Alessandro Volta, Domenico Cirillo, Felice Fontana, Giovanni Rasori. 

Rientrato a Torino, abbracciò gli ideali giacobini e entrò a far parte del circolo repubblicano clandestino di Ferdinando Barolo; nel 1794, coinvolto nella fallita congiura dei giacobini piemontesi, deve riparare in Francia, dove si arruola come medico militare nell’armata d’Italia. Rientrato a Torino nel 1796 insieme alle truppe francesi, in virtù del suo impegno politico fa parte del governo provvisorio piemontese. Sconfitti i francesi dagli austro-russi, nel 1799 è costretto, suo malgrado, nuovamente all’esilio, continuando a militare nell’armata d’Italia, di cui diviene vice medico-capo.

Rientrato a Torino nel 1800 in seguito alle vittorie napoleoniche, venne nominato l’anno successivo professore di botanica e direttore dell’orto botanico di Torino, che dirigerà per 13 anni con solerzia e grande capacità, facendolo risorgere dallo stato di semiabbandono e reinserendolo nel circuito dei grandi orti botanici europei. Frutto dell’intensa esplorazione della flora piemontese sono l’Elenco delle piante crescenti nei dintorni di Torino, Miscellanea botanica (1805-1808) e molte comunicazioni all’Accademia delle scienze, di cui diviene membro (come di molte associazioni scientifiche internazionali). Sarà anche presidente della Società agraria di Torino.

Caduto il regime napoleonico, nel 1814 Balbis viene destituito da ogni incarico e cacciato dall’Accademia delle scienze. Vive inizialmente alla Crocetta, presso l’orto sperimentale della Reale Società di Orticoltura, grazie all’amico Evasio Borsarelli. Si trasferisce poi a Pavia, dove collabora con Nocca alla stesura di Flora ticinensis. Benché nel 1816 l’università gli abbia concesso una pensione come professore emerito e il re di Sardegna abbia deciso di riammetterlo all’Accademia delle Scienze, nel 1819 decide di accettare l’invito dell’orto botanico di Lione di dirigere quell’istituzione. In Francia rimase fino al 1830, dirigendo anche questo giardino botanico con solerzia e abilità e scrivendo un’ultima importante opera su una flora locale, Flore Lyonnaise, per redigere la quale visita anche gli erbari e i principali colleghi di Parigi e Ginevra (dove consolida il suo rapporto personale con De Candolle). 

Per ragioni di salute lascia l’incarico nel 1830, rientrando a Torino dove muore l’anno successivo, lasciando un immenso erbario di 18.000 specie, cui si unisce quello di Allioni, che ha acquistato dopo la morte del maestro, mantenendolo però separato dal proprio. Lega l’erbario di Allioni all’allievo Bonafous e quello personale al nipote Vincenzo, che però muore poco dopo; rimasto presso parenti a Moretta, viene acquistato dalla Regia Università di Torino grazie al suo allievo Moris; oggi è custodito presso l’orto botanico della città.

Piero Abrate

Giornalista professionista, è direttore responsabile di Piemonte Top News. In passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. E’ stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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