Nati il 18 dicembre: Carlo Castelli, rivoluzionario venezuelano nativo di San Sebastiano da Po
Carlo Maria Luigi Castelli, conosciuto come Carlo e Carlos Castelli, nasce a San Sebastiano da Po (To) il 18 dicembre 1790. E’ figlio del medico piemontese Giovanni Castelli e di Rosalia Goffi. Sin da giovanissimo si unisce all’esercito di Napoleone, in quanto ardente sostenitore degli ideali della rivoluzione francese e del Regno d’Italia bonapartista. Dopo la sconfitta finale dell’Imperatore dei francesi a Waterloo, parte per le Americhe, insieme a una dozzina di compagni decisi a combattere per l’indipendenza delle colonie dal dominio spagnolo: tra questi vi sono il generale Neri e il colonnello Bonfanti.
Nel 1815 conosce Simón Bolívar ad Haiti e da allora lo segue nella sua lotta per l’indipendenza del Venezuela, facendosi notare per le sue conoscenze militari. Carlos Castelli si distingue nella battaglia di Carabobo nel 1821 con il Battaglione di Bravi di Apure in qualità di colonnello comandante di questa unità. Successivamente con il suo battaglione di Cacciatori dell’Occidente mette ancora in evidenza, ricevendo gli elogi dello stesso Bolívar.
Dopo l’esilio e la morte di Bolívar nel 1830, viene sottoposto a processi militari da cui esce assolto con onore, pur rimanendo emarginato da ogni potere. Decide così di tornare in Italia, dove nella parrocchia di San Carlo a Torino, contrae matrimonio con una nipote ventiquattrenne, Paola Sacchero, figlia di Giacinto, professore nella facoltà di medicina di quella università, e di Giuseppa Castelli. In quel periodo si interessa a un vasto progetto inteso a trasferire in Venezuela emigranti sardi. Ma la prima spedizione si conclude drammaticamente, per il naufragio della nave che li trasporta nei pressi di Civitavecchia. Nel 1844 torna a Caracas con la carica di “Console in Venezuela del Regno di Sardegna” per il re Carlo Alberto di Savoia. Sostiene il primo governo di José Tadeo Monagas nel 1848, anno della sua promozione a generale, e nel 1850 gli è riconosciuta la cittadinanza venezuelana.
Monagas nomina Castelli ministro di guerra e marina nel 1858 (il generale sarà ministro per quattro volte: due come intestatario e due ad interim). La sua ultima azione è quella di evitare la guerra civile tra Monagas e Julián Castro durante la cosiddetta rivoluzione di marzo. Castelli muore a Caracas l’8 febbraio 1860, in parte a causa delle ferite sofferte in combattimento, lasciando una figlia di nome Josefa Castelli Sacchero. Nel 1876 il presidente Antonio Guzmán Blanco decreta che i suoi resti siano collocati nel Pantheon Nazionale del Venezuela: qui i suoi resti riposano accanto a quelli di Bolivar e degli altri eroi dell’indipendenza venezuelana.