Nati il 18 ottobre: il filosofo, giurista e politologo torinese Norberto Bobbio
Più generazioni di studiosi, anche di formazione assai diversa, nella seconda metà del Novecento, hanno considerato come un maestro Norberto Bobbio, sicuramente uno dei massimi esponenti italiani nel campo della cultura filosofico-giuridica e filosofico-politica. Nato a Torino il 18 ottobre 1909, da Luigi (medico) e Rosa Caviglia, Norberto Bobbio studia prima al ginnasio e poi al Liceo classico Massimo d’Azeglio, dove conosce Leone Ginzburg, Vittorio Foa e Cesare Pavese, poi divenute figure di primo piano della cultura dell’Italia repubblicana. Allievo di Gioele Solari e Luigi Einaudi, si laurea in giurisprudenza nel 1931 con una tesi intitolata Filosofia e dogmatica del Diritto, conseguendo una votazione di 110/110 e lode con dignità di stampa. Nel 1932 segue un corso estivo all’Università di Marburgo, in Germania, insieme a Renato Treves e Ludovico Geymonat, ove conosce le teorie di Jaspers e i valori dell’esistenzialismo. L’anno seguente, nel dicembre 1933, consegue la laurea in filosofia sotto la guida di Annibale Pastore con una tesi sulla fenomenologia di Husserl.
A metà Anni Trenta entra a far parte della direzione della Rivista di filosofia, di cui sarà a lungo condirettore insieme con Nicola Abbagnano, quindi direttore. Per alcuni anni dirige anche la rivista Comprendre, organo della Société européenne de culture, alla quale partecipa attivamente fin dalla sua fondazione nel 1950.
Già nel 1934 ottiene la libera docenza in filosofia del diritto, che gli apre le porte all’insegnamento, dapprima all’Università di Camerino, poi all’Università di Siena e a Padova, quindi a Torino, a partire dal 1948. Nel capoluogo piemontese dal 1972 è docente di Filosofia della Politica presso la Facoltà di Scienze Politiche, della quale è stato preside nel triennio 1972/75, e alla quale insegna fino al 1984, anno in cui è va in pensione come professore emerito.
In quanto alle pubblicazioni più importanti, ricordiamone alcune: Teoria della scienza giuridica, 1950; Studi sulla teoria generale del diritto, 1955; Politica e cultura, 1955; Teoria della norma giuridica, 1958; Teoria dell’ordinamento giuridico, 1960; Italia civile, 1964; Da Hobbes a Marx, 1965; Saggi sulla scienza politica in Italia, 1969; Quale socialismo?, 1976; Il problema della guerra e le vie della pace, 1978.
Tra i fondatori del Partito d’Azione veneto nel 1942, prende parte alla lotta di Liberazione, prima a Padova e quindi in Piemonte. Dopo la Liberazione, partecipa alle elezioni per l’Assemblea costituente come candidato del Partito d’Azione nel collegio di Padova-Rovigo-Vicenza-Verona. Dopo la sconfitta elettorale del Partito d’Azione, si ritira dalla vita politica attiva. Insieme con Piero Calamandrei, Ferruccio Parri, Arturo Carlo Jemolo e altri, torna brevemente sulla scena politica in occasione delle elezioni del 1953 con il movimento di Unità popolare, che si propone di contrastare la legge elettorale maggioritaria, e contribuisce a impedire lo scatto del premio di maggioranza. Partecipato nel 1967 alla Costituente del Partito socialista unificato, tornato a dividersi dopo l’insuccesso delle elezioni del 1968. Non ha mai ricoperto cariche politiche sino alla nomina a senatore a vita nel luglio 1984 conferitagli da Sandro Pertini.
Muore nella sua Torino il 9 gennaio 2004.