Giorgio Bidone ansce a Casalnoceto (Al) il 19 gennaio 1781. Inizia gli studî al collegio dei padri di San Filippo a Torino e si avvia al sacerdozio, ma gli avvenimenti della Rivoluzione francese, con le loro ripercussioni nel Piemonte, lo costringono ad abbandonare gli studi di teologia. In seguito si laurea in matematica e idraulica presso l’Università di Torino all’età di 23 anni e, due anni più tardi, in architettura civile. Diventa membro dell’Accademia delle Scienze di Torino e viene nominato nel 1815 professore di idraulica. Nove anni più tardi inizia ad insegnare anche geometria descrittiva.
Tra i più insigni sperimentatori nel campo dell’idraulica, realizza i suoi lavori nello stabilimento della Parella, da lui stesso diretto per molti anni. Le sue ricerche riguardarono essenzialmente l’analisi e l’idraulica. Tra i suoi allievi ci saranno Ercole Ricotti, Luigi Federico Menabrea e Carlo Ignazio Giulio.
Nel 1820 pubblica la memoria Experiences sur le remou et sur la propagation des ondes, dove viene discusso fra l’altro il fenomeno idrodinamico noto ancora oggi come salto di Bidone (o risalto idraulico). Si ricordano di lui anche le ricerche sulla portata delle luci a battente, sulla contrazione e sull’incisione della vena fluida, sulla percussione delle vene fluide.
Muore a Torino il 25 agosto 1839.
