Nati il 19 marzo: Serse Coppi, morì in seguito a una caduta dalla bici in riva al Po a Torino
Serse Coppi nasce a Castellania (Al) il 19 marzo 1923, ultimo dei cinque figli (gli altri sono, in ordine, Livio, Dina, Maria e Fausto) di Domenico Coppi e di Angiolina Boveri. I genitori sono originari del comune di Quarna Sotto nel VCO e in seguito si spostano proprio a Castellania, dove divengono proprietari di un fondo coltivato a granturco e vite. Appassionato delle biciclette sin da bambino, Serse cresce ciclisticamente insieme al fratello Fausto e diventa un suo gregario nell’immediato dopoguerra. Esordisce come indipendente nel 1945, con la maglia della S.S. Lazio, e in stagione è terzo al Giro del Lazio e ottavo alla Tre Valli Varesine. Passa definitivamente professionista l’anno dopo, ingaggiato dalla milanese Bianchi insieme al fratello, raccogliendo subito un bottino di diversi piazzamenti, come l’ottavo posto alla Milano-Torino, il decimo al Campionato di Zurigo, il quarto alla Coppa Bernocchi, il quinto al Giro del Piemonte e il terzo al Giro dell’Emilia; nello stesso anno si classifica 24° nel Giro d’Italia vinto da Gino Bartali. Nel 1947 una frattura ad una gamba nella settima tappa del Giro d’Italia lo mette fuori gioco per quasi tutta la stagione; ritorna alle gare a fine 1948, correndo il Trofeo Baracchi.
Nel 1949 ottiene buoni piazzamenti in numerosi circuiti nazionali (sesto al Giro di Romagna) ed è uno dei migliori italiani nella Freccia Vallone. Proprio quell’anno, precisamente il 18 aprile, arriva la sua più grande affermazione, alla Parigi-Roubaix, vinta a pari merito con André Mahé in un episodio curioso. Il terzetto di testa, regolato poi dal francese, viene indirizzato su un percorso sbagliato e deve entrare nel Velodromo di Roubaix da un’entrata secondaria. Serse vince la volata del gruppo e chiede che i fuggitivi vengano squalificati in quanto non hanno seguito il percorso stabilito. Dopo vari mesi l’UCI dichiara Coppi e Mahé vincitori ex aequo.
Nel 1950 vince la semitappa con arrivo a Napoli alla Roma-Napoli-Roma, e si piazza secondo nella frazione di Perugia al seguente Giro d’Italia, e al Trofeo Baracchi in coppia con il fratello Fausto.
Il 29 giugno 1951, al Giro del Piemonte, durante lo sprint finale infila con la ruota un binario del tram, cade e picchia la testa a terra, in corso Casale a Torino, a poche centinaia di metri dall’arrivo al Motovelodromo. Le conseguenze dell’incidente non sembrano in un primo momento gravi, ma dopo essere rientrato in albergo le sue condizioni peggiorano improvvisamente e l’infortunio si rivela fatale: è colpito da un’emorragia cerebrale e muore a soli 28 anni (similmente a Giulio Bartali, fratello di Gino, morto in seguito a un incidente in gara nel 1936 durante una corsa ciclistica per dilettanti nei pressi di Firenze).
Serse Coppi è sepolto accanto al fratello Fausto, nel paese natale di Castellania.