Nati il 23 marzo: Giangiacomo Paleologo, marchese del Monferrato nel XV secolo
Figlio di Teodoro II e di Giovanna di Bar, Giovanni Giacomo, anche conosciuto come Giangiacomo, nasce a Trino il 23 marzo 1395. Giovanissimo viene affiancato sin dal 1404 dal padre nel governo del marchesato. Morto il padre Teodoro nel 1418, a 23 anni prende le redini del governo, venendo ufficialmente insignito del feudo monferrino dall’imperatore Sigismondo di Lussemburgo.
Il giovane marchese si distingue subito in brillanti spedizioni militari nell’area appenninica ai danni dei genovesi e dei milanesi, riuscendo a riconquistare Spigno Monferrato e ricevendo doni dai vari signori della zona. Ad accrescere la sua potenza è il matrimonio siglato nel 1421 tra la sorella Sofia Paleologa e il penultimo imperatore di Bisanzio, Giovanni VIII. Ma la politica espansionistica sua e ancor prima del padre Teodoro II non è gradita ai Savoia così come ai Visconti che decidono di prendere duri provvedimenti al riguardo. Il duca Amedeo VIII di Savoia e di Filippo Maria Visconti nel 1431 siglano un’alleanza anti-monferrina, prevendendo la cancellazione dello stato del Monferrato dalla carta geografica e la spartizione delle terre. Davanti a questo schieramento di forze, totalmente soverchianti per il piccolo territorio piemontese, Giangiacomo deve richiedere l’aiuto della Francia. Ma la guerra volge al peggio nel giro di un anno. Nel 1432 il marchese è sconfitto e cerca di siglare una pace che non comporti troppi danni per il marchesato.
Con un trattato, siglato a Torino (garante il vescovo Aimone da Romagnano), deve cedere tutti i territori alla sinistra del Po. Ma non solo. Lo spietato Amedeo VIII pretende che Giangiacomo divenga vassallo dei Savoia in cambio della signoria sulle poche terre concessegli. Amedeo VIII chiede anche la restituzione delle spese di guerra. Il prestigio del popolo monferrino scompare e la popolazione è ridotta alla fame. Davanti a tanto sfacelo, Giangiacomo si spegne tristemente a Casale il 14 marzo 1445.