Nati il 26 settembre: Gabriele Ludovico del Vasto, ultimo marchese di Saluzzo
Gabriele Ludovico del Vasto, meglio conosciuto come Gabriele di Saluzzo, è il quintogenito del marchese Ludovico II, membro della famiglia Del Vasto, di discendenza aleramica e di sua moglie Margherita di Foix-Candale. Nato a Saluzzo (Cn) il 26 settembre 1501, sin da dalla tenera età viene avviato alla carriera ecclesiastica, divenendo abate di Santa Maria di Staffarda e poi, per intercessione della madre, vescovo di Aire, in Guascogna (1530-1538). In quegli anni il marchesato sta vivendo un momento più critico della sua storia. E’ di fatto sempre ambito dalla Francia e dai Savoia, ma sempre più devastato dalle controversie interne dei fratelli del Vasto (Michele Antonio, Giovanni Ludovico e Francesco), che ne hanno prosciugato le sue finanze.
La madre, l’energica Margherita di Foix, ha detenuto per anni il potere, coadiuvata dall’autorevole vicario Francesco Cavassa e, per non perdere il suo marchesato, è entrata in conflitto soprattutto coni figli Francesco e Giovanni Ludovico, indirizzando decisamente la politica saluzzese verso la corona di Francia. La marchesa predilige apertamente Michele Antonio, ma, vedendo fallire i suoi tentativi di conservazione dell’autorità perché fortemente contrastata dagli altri due figli, decide di ritirarsi nella contea di Castres, in Linguadoca, non lontana dal suo luogo di origine, dove morirà nel 1536.
Fatto imprigionare Giovanni Ludovico, sostenitore di Carlo V, Francesco gli succede per otto anni, sino alla morte avvenuta nel 1537. Francesco è senza prole e per questo motivo l’unico che può succedergli è il fratello Gabriele. Il trentaseienne vescovo di Aire è costretto ad abbandonare la carica ecclesiastica, divenendo marchese. Gabriele non possiede a brillanti capacità di governo, ma accetta e si trasferisce nel palazzo di Revello, residenza preferita dalla madre: affida subito la conduzione dello Stato al francese signore di Sanfront. Da Parigi, i ministri di Francesco I di Francia fanno pressione sul marchese affinché si sposi per evitare l’estinzione della dinastia: viene scelta Maddalena, figlia di Claudio d’Annebault, e il matrimonio si celebra il 10 dicembre 1544 nella cappella marchionale di Revello. Nonostante la giovinezza della sposa, la coppia non avrà figli e il destino del marchesato, ovvero l’annessione alla Francia, è di fatto segnato.
Le sontuose nozze rappresentano per i sudditi l’estremo momento di illusione di riavere uno Stato forte e prestigioso come un tempo. Ma il marchese non riesce a impedire alle truppe francesi di insediarsi stabilmente intorno alla capitale e nei punti strategici, al fine di un più capillare controllo. Gabriele rimane di fatto isolato e il suo ruolo marchesale puramente formale. Anche la zecca di Carmagnola nel 1546 è costretta a chiudere, dopo aver coniato pochissimi esemplari di monete (due tipi in argento e tre di moneta sussidiaria) in virtù della debole situazione economica del Paese.
I francesi, sicuri che i saluzzesi non si sarebbero opposti, il 23 febbraio 1548 accusano il sovrano di cospirare con gli imperiali e lo rinchiudono nella fortezza di Pinerolo. Poco dopo lo liberarono, ma rimane relegato nella cittadina alle porte della Val Chisone. Il successivo 29 luglio l’ultimo marchese di Saluzzo muore, all’età di quasi 47 anni, dopo aver mangiato un melone avvelenato. La salma di Gabriele viene prima tumulata nella chiesa pinerolese di San Francesco; poi, reclamata dagli ex sudditi, in San Bernardino a Saluzzo e, infine, nella cappella della chiesa di San Giovanni, non lontana dal sarcofago del genitore Ludovico II.
Dopo la deposizione di Gabriele, i rappresentanti dei comuni saluzzesi, riunitisi per decidere le sorti dell’antico feudo, decidono di chiedere l’annessione alla Francia e la conseguente perdita dell’indipendenza: nel 1549 Enrico II unisce al Delfinato le terre del marchesato.