Nati il 30 luglio: Vincenzo Bolmida, a Perosa inaugurò il primo filatoio per la seta in Italia
Ancora oggi con il fratello Luigi, Vincenzo Bolmida è ricordato come un vero e proprio pioniere in ambito imprenditoriale: inaugurò, infatti, il primo e più antico filatoio per la seta italiano. Figlio del barone Giuseppe Bolmida, Vincenzo nacque il 30 luglio 1807 a Torino. Dal padre eredito, assieme al fratello Luigi, la società Bomida e C. con sede in Torino, molto attiva nella vendita della seta. Da importatori del prodotto finito, i due decisero di attivare un vero e proprio filatoio per abbattere i costi sul mercato. Lo stabilimento di filatura tessile fu impiantato per la prima volta nel 1835 in Val Chisone, e precisamente a Perosa Argentina, dove furono costruiti una filanda, una carderia meccanica e un laboratorio con macchinari di nuova concezione, molto all’avanguardia per quei tempi
L’idea di importare la meno costosa materia prima abbassò notevolmente il prezzo del prodotto finito, ma il grande successo dell’impresa, coronata da ottimi fatturati, portò Vincenzo a una gestione oltremodo dispendiosa, sia nell’acquisto dei macchinari, sia nell’assunzione di un eccessivo numero di operai. Nel 1841 e dopo soli sei anni, la fabbrica si trovò ad affrontare una grave crisi di liquidità, aggravata dal calo commerciale del mercato della seta. Un successivo riassetto economico venne favorito dal Cavour, con il quale i Bolmida entrarono in società nel 1845. Ma nonostante tutto i successi iniziali non si ripeterono. In quegli anni il fratello Luigi sostenne la riforma bancaria che Cavour stava promuovendo per arrivare alla costituzione di una banca centrale del Regno di Sardegna, e partecipò alla costituzione della Banca di Torino.
Sempre per sostenere le politiche riformatrici di Cavour in materia economica, Luigi Bolmida si candidò alle elezioni del Parlamento Subalpino del 1849, eletto nel collegio di Varallo nella Quarta Legislatura del Regno di Sardegna e rieletto nella successiva Quinta legislatura. Morì stroncato da infarto nel 1856 a soli 51 anni, mentre nel 1865 la vecchia filanda di Perosa venne venduta. Anche Vincenzo Bolmida sedette sui banchi del Parlamento per un breve periodo, ma sopravvisse per 20 anni alla morte del fratello. Si spense a Torino il 7 agosto 1876. Aveva da poco compiuto 69 anni.