Nati il 4 ottobre: lo storico pinerolese Camillo Alliaudi
Camillo Alliaudi nasce a Pinerolo il 4 ottobre 1816, da Giambattista, affermato medico, e Vittoria Marauda. Conseguita la laurea all’Università di Torino esercita a Pinerolo la professione di insegnante e di maestro nelle scuole elementari; nelle ore libere si dedica allo studio delle notizie storiche, genealogiche, cui unisce la paziente opera di raccolta e trascrizione di antichi documenti conservati negli archivi civici e claustrali riguardanti la storia locale del Pinerolese. Per le sue qualità di storico e studioso di memorie locali, Camillo Alliaudi viene eletto «socio corrispondente» della «Regia deputazione di storia patria di Torino». Ingiustamente oggi viene conisderato uno storico minore rispetto ad illustri esponenti della scuola torinese come Prospero e Cesare Balbo, Luigi Cibrario, Federico Sclopis, Baudi di Vesme, Ricotti, anhe se la sua opera, soprattutto il Chartarium dell’Abbazia di S. Maria, è stata apprezzata da valenti studiosi quali il conte Carlo Cipolla e Ferdinando Gabotto. Nel corso dei decenni collabora con l’abate saluzzese Goffredo Casalis alla stesura della voce Pinerolo per il Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli Stati Sardi trasmettendogli documenti originali o “sunti accuratissimi” fino allora “ignorati o negletti”.
A Pinerolo la biblioteca civica porta il suo nome: l’intitolazione avviene nel giugno 1868, un anno dopo la sua morte. A concepirla è lo stesso Alliaudi con metodi moderni. «Le biblioteche che, in passato, erano la gloria di un convento o l’orgoglio di un Principe, nello Stato liberale devono essere il vanto e il decoro di un Municipio», scrive in una lettera al sindaco di Pinerolo. In questa prospettiva Alliaudi dona dunque al Comune la sua libreria, consistente di 2.884 libri a stampa e 132 manoscritti, prima pietra di «un luogo di convegno a persone colte, amanti di qualche studio non superficiale e del civil conversare». E, oltre ai libri, «eleganti scanzie munite d’imposte con lastre di vetro», un grande tavolo, dodici seggiole, uno sgabello in noce e una scrivania. Tra le opere donate dal professore alla comunità, la maggior parte tratta argomenti storici: la storia del Piemonte e dei reali di Savoia, la storia di Francia e della sua corona. Notevoli anche gli scritti dedicati alla storia religiosa, con particolare attenzione alla vicenda valdese, libri di letteratura, strumenti di consultazione come vocabolari e glossari.
Camillo Alliaudi muore a Pinerolo nella sua villa detta Le Bojette, in regione San Lazzaro, il 7 marzo 1867. Ha soltanto 51 anni. Oltre alla biblioteca, il Comune di Pinerolo, gli ha dedicato anche una via.