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Nati il 5 settembre: beata Giuseppina Bonino, fondatrice della Sacra Famiglia di Savigliano

Fondatrice della congregazione delle suore della Sacra Famiglia di Savigliano, Giuseppina Bonino è una delle numerose beate riconosciute dalla chiesa cattolica. Nata a Savigliano il 5 settembre 1843 da una famiglia benestante e profondamente religiosa, al fonte battesimale gli vengono dati i nomi di Anna Maria Maddalena Giuseppina. Com’è consuetudine all’epoca, ha una prima istruzione in casa. Per particolare privilegio fa la Prima Comunione a sette anni (rispetto ai dieci previsti), l’anno successivo riceve la Cresima. Fin da piccola è molto devota della Madonna e la sua è una felice combinazione di preghiera contemplativa e di impegno attivo nella vigna del Signore, tra la gente e per la gente.

Nel 1855 si trasferisce con la famiglia a Torino a causa degli impegni professionali del padre che è medico. Frequentòa la scuola superiore presso le Suore di San Giuseppe, crescendo nella propria vita interiore: all’età di diciott’anni ottenne dal padre spirituale il permesso di fare il voto temporaneo di verginità. Nella capitale sabauda sono gli anni in cui fioriscono le opere straordinarie dei cosiddetti “santi sociali”. All’età di 26 anni fa ritorno nella sua Savigliano. Per cinque anni assiste, sino alla morte, amorevolmente il padre malato. Va impegnandosi intanto, sempre più, nelle attività della sua parrocchia di San Pietro, divenendo anche Rettrice e Presidente della locale Pia Unione delle Figlie di Maria. Attratta dalla spiritualità carmelitana si iscrive al terz’ordine francescano della penitenza.

Colpita da una neoplasia alla colonna vertebrale, il 21 maggio 1876, viene operata quasi da sveglia, non avendo l’anestesia fatto effetto. Vede nella guarigione la protezione celeste di Maria e nel settembre del 1877 si reca a Lourdes, con la madre, per ringraziare la Vergine Santissima. Qui matura la decisione definitiva di consacrarsi al Signore nel servizio del prossimo; alla fine di quell’anno muore anche la madre e Giuseppina continua la collaborazione con l’Opera Colombo e, dietro suggerimento del suo direttore spirituale, il canonico Luigi Davicino, vi affianca un ospizio dedicandolo alla Sacra Famiglia.

Nel 1880 si ritira in monastero per prepararsi spiritualmente alla sua fondazione, prima tra le Carmelitane di Moncalieri, poi dalle Visitandine di Pinerolo. Nonostante senta ancora il desiderio di entrare in clausura, decide definitivamente dar vita ad una nuova famiglia religiosa per aiutare tutti i bisognosi che può, siano questi orfani, anziani, malati o ragazze da istruire. Modello era la Santa Famiglia di Nazaret: umile e laboriosa. A trentotto anni viene eletta superiora, incarico che mantiene sino alla morte.

Nei suoi ultimi anni di vita impegna tutte le sue energie e il patrimonio ereditato dai genitori nella costruzione della Casa Madre a Savigliano, con annessa chiesa, e nella formazione delle suore. Fonda altre cinque comunità e, in onore della Madonna, vuole che la prima sia presso il Santuario di Loreto dove ha soggiornato ben 25 volte, visitando quotidianamente la Santa Casa. Oggi il suo carisma, oltre che in Italia, vive attraverso le sue suore anche in terra di missione (Camerun e Brasile).

Madre Giuseppina muore a 62 anni, l’8 febbraio 1906 in quel di Savona, per una polmonite fulminante. La salma, dopo aver riposato per oltre mezzo secolo nel cimitero di Savigliano, l’8 aprile 1961 viene traslata nella chiesa della Casa Madre. Beatificata da Giovanni Paolo II il 7 maggio 1995, è ricordata attraverso un museo inaugurato nel 2013 nella sede della Casa Madre di Savigliano. Nelle due stanze che lo accolgono sono esposti gli oggetti appartenuti alla beata e alla sua famiglia d’origine. L’allestimento è stato curato da suor Carla Racca e da Sante Altizio.

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