Nati il 6 dicembre: il pianista, compositore e direttore d’orchestra torinese Piero Piccioni
Piero Piccioni nasce a Torino il 6 dicembre 1921 da Attilio, esponente di spicco della Democrazia Cristiana, e dalla torinese Carolina Marengo, da cui lo pseudonimo Piero Morgan, cognome creato su anagramma di quello materno che l’autore userà fino al 1957. Suo fratello Leone, successivamente diverrà dirigente Rai.
Il piccolo Piero ascolta musica jazz fin da bambino e suona il piano senza alcuna preparazione scolastica. Autodidatta, già a tredici anni e seguendo il padre a Firenze negli studi dell’EIAR ad ascoltare le orchestre, scrive canzoni, alcune pubblicate dalla casa discografica Carisch. Negli Anni Trenta rimane folgorato dalla musica di Duke Ellington, i cui dischi sono tra i pochi, provenienti da Oltreoceano, pubblicati nel nostro Paese Nel 1937 fa un’audizione per la EIAR e gli viene commissionato di suonare da solo per un programma musicale su radio Firenze due volte alla settimana, nel pomeriggio; debutta come pianista nel 1938 alla radio, scrivendo poi alcune canzoni, sempre pubblicate dalla Carisch.
Ritorna in radio nel 1944, a ventidue anni, con l’orchestra da lui costituita: la 013 è la prima orchestra di jazz che trasmette dai microfoni e la prima formazione jazzistica stabile italiana. Molti dei musicisti che fanno parte dell’orchestra avranno poi una propria carriera nei decenni successivi. Intanto Piccioni si afferma dunque come pianista, arrangiatore e band leader. Alla Rai cura anche trasmissioni sui classici del jazz. Parallelamente al jazz esercita la professione di avvocato e inizia a studiare filosofia. Nel 1949, a New York, dove vive per un anno e mezzo, è chiamato a sostituire il pianista Al Haig in un programma televisivo, suonando insieme a Charlie Parker, Kenny Dorham, Tommy Potter e Max Roach.
Nei primi Anni Cinquanta, in coppia con Armando Trovajoli, è protagonista del programma settimanale musicale serale Eclipse, con l’orchestra e voci diretta in successione dai due direttori, con pezzi estremamente sofisticati, molto diversi dallo stile delle altre orchestre radiofoniche del periodo.
Verso la metà degli anni cinquanta Piero Piccioni, all’epoca fidanzato dell’attrice Alida Valli, fu coinvolto nella vicenda di cronaca nera nota come “Caso Montesi”. Sospettato di essere coinvolto nella morte della giovane romana, viene in seguito scagionato da ogni accusa. La carriera politica del padre, Attilio Piccioni, però, ne sarà gravemente compromessa.
Musicista e compositore di oltre 300 colonne sonore per il cinema, per sceneggiati televisivi (fra gli altri Anna Karenina), musiche per la radio, il balletto e l’orchestra, inizia a scrivere colonne sonore negli Anni Cinquanta. Nel 1950 Michelangelo Antonioni commissiona a Piccioni la musica per il documentario di un suo allievo, Gian Luigi Polidoro. Il primo film per il quale scrive le musiche fu Il mondo le condanna di Gianni Franciolini del 1952, seguito da La spiaggia di Alberto Lattuada del 1954. Piero Piccioni compone, inoltre, musiche per tredici dei diciassette film di Francesco Rosi. Tra le sue musiche più famose si segnalano anche quelle dei film Io la conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli, Il medico della mutua di Luigi Zampa (1968), Il caso Mattei (1972) di Francesco Rosi, Amore mio aiutami (1969) e Polvere di stelle (1973) di Alberto Sordi.
Nel 2001, nell’ambito del Premio Pippo Barzizza, gli viene assegnato il Trofeo alla carriera in qualità di arrangiatore e compositore. Muore a Roma il 23 luglio 2004.