Nati il 9 ottobre: Aimone Cravetta, giurista del XVI secolo di origini saviglianesi
Aimone Cravetta nasce il 9 ottobre 1504 a Savigliano, in provincia di Cuneo. Figlio del giureconsulto, Giovanni Battista Cravetta, studia all’università di Torino, dove inizia a tenere lezioni già da ventenne, percependo 60 fiorini di salario. Interrotta temporaneamente l’attività accademica a causa della salute malferma, a 22 anni viene invitato da Carlo II di Savoia ad assumere il ruolo di giudice a Cuneo. Rientra a Torino nel 1534 dove si sposa Franca, figlia del presidente del Senato piemontese Giovanni Battista Porporato. Nei due anni successivi torna a occupare il ruolo di magistrato a Cuneo.
Dal 1538, per sette anni, si trasferisce a Grenoble come avvocato e non come insegnante, consolidando la sua fama giuridica. In seguito è lettore all’Università di Ferrara, ma per sfuggire alla peste torna in Francia, prima a Grenoble, poi a Chambéry e quindi ad Avignone. Nel 1556 ottiene una cattedra a Pavia, quindi è chiamato da Emanuele Filiberto di Savoia ad insegnare nella università di Mondovì, inaugurata nel dicembre 1560. Cravetta tenta di rifiutare l’incarico, ma la sua riluttanza è vinta dalla minaccia di confisca dei beni. Il 20 gennaio 1562 Emanuele Filiberto lo nomina “lettore di leggi civili dell’ordinaria della sera nella prima cattedra et università e collegio dei Monteregale” con lo stipendio di 3.000 libbre annuali. Trasportato definitivamente l’ateneo a Torino, dal novembre 1566, viene riconfermato lettore, con la retribuzione di 1.000 scudi, il che ci dà la misura della sua fama in quanto al Manuzio ne venivano corrisposti soltanto 200. A Torino, dove ha come collega il celebre Jacques Cujas raggiunge una grande fama e autorità di giureconsulto.
Assai vasta è la produzione dottrinale e pratica di Aimone Cravetta, volto a quella forma colta di esegesi del diritto, sempre doviziose di cultura, di riferimenti, di acute e originali interpretazioni. Muore nel 1569 nel suo castello a Savigliano.