Nati l’1 novembre: Leopoldo Marenco, librettista e latinista originario di Ceva
Leopoldo Paolo Marenco nasce l’1 novembre 1831 a Ceva (Cn). Figlio del drammaturgo Carlo Marenco, come suo padre lavora per il Dipartimento del Tesoro dell’allora Regno di Sardegna. Nel 1860 diventa professore di Letteratura latina a Bologna e successivamente a Milano, e nel 1871 si ritira a Torino. E’ insegnante dello scapigliato milanese Ambrogio Bazzero.
Dal padre non soltanto deriva il gusto per il teatro, ma anche certa predilezione di motivi medievali, rinvigorita dall’esempio contemporaneo di Giuseppe Giacosa. Dopo la tragedia su Isabella Orsini (1851), seguono: Piccarda Donati (1868), Speronella (1868), Il ghiaccio di Monte Bianco (1870), Il falconiere di Pietro Ardena (1871), il lavoro più fortunato, Arimanna (1874), Don Ambrogio (1883), Giorgio Gandi (6ª ed., 1898) . A questa serie di tragedie, drammi, bozzetti, vanno aggiunte le numerose commedie: Capricci del caso, Carcere preventivo, Celeste (1871), che ebbe fortuna, L’eredità dello zio, Gli amori del nonno, Il supplizio di Tantalo, ecc.