Nati l’8 luglio: l’educatore valsusino Emilio Giaccone
Il XX secolo ci ha donato molti uomini di talento che si sono distinti in tutti i campi e hanno contribuito, a vario titolo, migliorare la qualità della vita. Personalità che abbiamo stimato, ammirato e di cui siamo riconoscenti per il loro impegno e sacrificio che hanno profuso per il nostro bene. Tra questi “grandi”, uno è nostro conterraneo: il professor Emilio Giaccone, oiginario di Vaie, piccolo centro della Valle di Susa. Nato l’8 luglio 1902 da Silvino Giaccone e Agostina Girardi, Emilio Giaccone prima della maggiore età lavora due anni alle Officine Moncenisio di Condove. Quindi presta servizio militare nel Corpo degli Alpini nella sua Valle, a Susa. Mentre continua gli studi si iscrive nel 1920 alla Gioventù Italiana di Azione Cattolica (GIAC) e frequenta insieme a Zaccaria Negroni, laziale che studia al Politecnico di Torino la sezione GIAC “Guido Negri” della città subalpina, dove opera anche Piergiorgio Frassati.
Nel 1925 raggiunge Zaccaria Negroni nel Lazio, a Marino, in provincia di Roma; qui incontra monsignor Guglielmo Grassi, in seguito vescovo, che proponeva l’impegno sociale dei laici cristiani consacrati. Fondano I Discepoli di Gesù, associazione religiosa laicale che si mantiene tramite l’apertura di un’attività tipografica. Al contempo Giaccone si laurea in matematica, divenendo insegnante nei seminari di Campobasso e Rieti, in quest’ultima città chiamato dal Vescovo Massimo Rinaldi. Nel 1931 viene nominate tesoriere nazionale della ricostituita GIAC a Roma, dove con Negroni costituisce la Sezione Aspiranti e insieme pubblicano la rivista il Vittorioso. In seguito ai decreti di scioglimento dell’Azione Cattolica emanati dal regime fascista, Pio XI scrive, in lingua italiana, l’enciclica Non abbiamo bisogno; la sua pubblicazione venne proibita dal regime, ma dalla tipografia di Marino uscirono numerose copie, distribuite in tutti Italia mascherate da bollettini parrocchiali. Insieme a Luigi Gedda, Giulio Pastore e Zaccaria Negroni fonda l’Anonima Veritas Editrice, casa editrice di testi e giornali dell’Azione Cattolica Italiana.
Nel 1944, dopo la liberazione di Roma, gli viene conferito l’incarico di Commissario Governativo dell’Ente Assistenza agli Orfani dei Lavoratori infortunati, poi Ente Nazionale Assistenza agli Orfani dei Lavoratori Italiani (ENAOLI) di cui diventa presidente. Questa diviene la sua attività prevalente in tutti i venticinque anni successivi, anche se non abbandona mai né l’Azione Cattolica né i Discepoli di Gesù. Emilio Giaccone promuove l’attività sportiva per i ragazzi dell’Enaoli, avvicinando molti ragazzi allo sport e dando vita ai Giochi della Gioventù. Nello stesso periodo collabora con don Carlo Gnocchi, responsabile di un ente simili all’Enaoli ma dedicato ai mutilati di guerra. Non volle mai abbracciare la carriera politica.
Per 25 anni Giaccone presiede l’ENAOLI sviluppando attenzione non solo per il miglioramento dell’ente ma anche per il metodo educativo, facendo nascere anche case-famiglia con educatori formati dal Centro Pedagogico Agostina e Silvino Giaccone. Nel 1972, lasciata la presidenza Enaoli, assume la presidenza del Centro Nazionale Economi di Comunità.
Muore improvvisamente il 1º agosto 1972 in Valle di Susa mentre trascorre le vacanze estive nel paese natio, Vaie. Alle esequie partecipano anche le bambini dell’Istituto Giuseppina Saragat di Anzio, in rappresentanza di tutti gli orfani dei lavoratori. L’Azione Cattolica della diocesi di Susa nel 2013 si propone postulatrice dell’istituenda inchiesta diocesana per la beatificazione di Emilio Giaccone, anche a seguito del lavoro portato avanti dal 2010 dal gruppo di studio Amici di Papà Giaccone.