Nel weekend a Nucetto (Cn) c’è la tradizionale Festa del Cece
Domani (sabato 7 ottobre) e domenica 8 a Nucetto (Cn) si tiene la Festa del Cece nella tradizionale sede del Parco dei Gurei. Il programma della manifestazione, giunta alla sua diciottesima edizione, prevede per sabato 7 ottobre a partire dalle ore 15: “Mani e ceci”, laboratorio ludico-didattico per bambini e ragazzi in collaborazione con la condotta Slow Food Monregalese-Cebano con la presenza dello chef Paolo Pavarino presso la struttura del parco.
Domenica 8 ottobre: il programma della 18^ Festa del Cece di Nucetto prevede il mercatino dell’artigianato e dei prodotti tipici a partire dalle ore 9.00, il saluto delle Autorità alle ore 11.30; il conferimento del premio “Cece d’Oro”. Alle ore 13.00 pranzo con menù a base di ceci di Nucetto e prodotti tipici presso struttura Parco Gurei (su prenotazione obbligatoria) e la gran castagnata con distribuzione gratuita di caldarroste dalle ore 15.00. Nel pomeriggio sarà possibile fare una pedalata con il ferro-ciclo messo a disposizione dai volontari del Museo Ferroviario Piemontese. Dalle ore 14.30 alle ore 18.00 saranno aperti il Museo Storico di Nucetto e il Museo della linea ferroviaria Ceva – Ormea.
Le proprietà del cece di Nucetto
Come si legge nel sito dedicato (www.cecedinucetto.it), il cece è “una leguminosa originaria dall’Oriente che in passato veniva diffusamente coltivata anche nel nostro territorio in quanto forniva, anche in terreni aridi, una produzione modesta caratterizzata però da un grande valore nutritivo. Le colture venivano eseguite tra i filari delle vigne in terreni collinari in modo da mantenere liberi quelli di fondovalle e sfruttarli con coltivazioni più redditizie come i fagioli, permettendo un fabbisogno alimentare maggiore e sostenere l’intera famiglia durante il periodo invernale”.
Grazie all’attività della “Associazione di valorizzazione e tutela del cece di Nucetto”, è ripresa dal 2005 la coltura della leguminosa in quanto i terreni alluvionati posti nella parte bassa dell’Alta valle Tanaro a quote comprese tra i 400 e i 700 metri offrono un clima ideale per la crescita del prodotto. Oggi la coltivazione del cece viene eseguita con seguendo i metodi tradizionali e/o conformi alla coltivazione biologica ma con il supporto delle nuove tecnologie, ed è stata introdotta anche nei terreni pianeggianti in modo da utilizzare mezzi meccanici durante le lavorazioni.
I frutti sono legumi rigonfi, ovati e penduli, e contengono uno o più semi globosi e bernoccoluti di colore giallastro, rossiccio o nero. La pianta si semina in primavera, su terreni preparati con la concimazione generalmente effettuata con letame maturo, prima dell’aratura (in alcuni casi si utilizzano concimi conformi all’agricoltura biologica). La semente viene generalmente auto prodotta in azienda eseguendo selezione massaie sui soggetti migliori, individuati in campo all’interno delle coltivazioni dell’anno precedente.
I ceci maturi si raccolgono d’agosto, un tempo estirpando le piante che venivano fatte essiccare, quindi battute per ricavarne la granella, oggi con macchinari più moderni per alleggerire il lavoro del contadino ed utilizzando essicatori meccanici per garantire la qualità del prodotto, seguendo un rigoroso protocollo.
Il cece è un prodotto che si presta ottimamente alla conservazione anche in scatolame. Contiene molte proteine e consente uno sviluppo calorico notevole. I ceci, rispetto agli altri legumi, hanno una composizione più equilibrata e sono molto ricchi di vitamina A, calcio e ferro. Sono indicati in special modo agli ipertesi, obesi e a chi soffre di malattie cardiocircolatorie. Leggermente lassativi e diuretici, sono in grado di eliminare l’acido urico ed i cloruri in eccesso.