D’ora in avanti ci sarà anche quello, rivolto ai negozianti di attività artigianali del settore alimentare, di vendere bevande in contenitori di vetro, ma a fare scalpore tra questi c’è soprattutto quello che vieta di “mostrarsi in pubblico in abiti che offendano il comune senso del pudore”. La norma è stata voluta dal Comune di Novara, a guida leghista, nelle nuove disposizioni di polizia urbana, anche se l’assessore Mario Paganini mette le mani avanti e garantisce che i vigili urbani non braccheranno le ragazze in minogonna e short: «Non siamo bigotti o oscurantisti è solo una questione di decoro. Volevamo dare un appiglio formale a quelle situazioni che spesso capitano e che mettono a disagio. Si può stare in costume da bagno in piscina, ma non entrare a teatro: se una si presenta così, viene allontanata e ora la maschera può fare riferimento a un atto formale. Ogni luogo prevede un suo modo di porsi. Il riferimento al ‘comune senso del pudore’ è voluto perché si tratta di un concetto in divenire, che cambia a seconda dei tempi e delle sensibilità». La spiegazione non sembra aver convinto molti, che sui social si sono scatenati contro la norma.
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