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Piero Visconti, l’orafo di Valenza Po che diventò tenore

Confesso di non aver mai sentito Piero Visconti a teatro, ma mi è bastato ascoltare il suo cd pubblicato da Bongiovanni nella serie “Il mito dell’opera” per rendermi conto di chi fosse questo tenore. Cantando pagine di Donizetti, Flotow, Ponchielli, Puccini e Verdi, Visconti rivela una schietta voce tenorile, svettante negli acuti, aderente allo stile e allo spirito della pagina cantata. Sulla rete ho poi rintracciato e ascoltato alcune pagine da Traviata, con la Kabaivanska e Bruson, la Siciliana e l’Addio alla madre da Cavalleria rusticana, la “Pira” dal Trovatore (in tonalità originale), “Meco all’altar di Venere” da Norma, “Celeste Aida” dall’Arena di Verona: pagine che mi hanno confermato il valore del cantante di Valenza che, come ebbe a scrivere Giorgio Gualerzi, era più famoso all’estero che in Italia.

Piero Visconti è nato a Valenza Po (Alessandria) nel 1939. Dopo aver aiutato i genitori nell’attività di orafi (il padre aveva una bella voce e si esibiva a teatro come corista), ha studiato canto al Conservatorio di Santa Cecilia con la maestra Fausta Corti Coppetti, perfezionandosi poi con Gianna Pederzini e Giuseppe Di Stefano.

Ha debuttato nel 1975 al Teatro S. Carlo di Napoli nella Lucia di Lammermoor e nel ’76 all’Arena di Verona in Aida, ripresa l’anno successivo alle Terme di Caracalla di Roma e ancora in Arena (accanto a Rigoletto). Iniziò così una brillante carriera internazionale che lo portò a cantare nei più importanti teatri di Vienna, Amburgo, Berlino, Monaco di Baviera, Zurigo, Berna, Basilea, Madrid, Barcellona, Parigi, Amsterdam, Copenhagen, Houston, Baltimora, Miami, Philadelphia, Cincinnati, Città del Capo.

Il suo repertorio di tenore lirico-lirico spinto, dalla bella voce squillante (fino al Re sovracuto) sorretta da ottima tecnica, comprendeva La bohème, Manon Lescaut, Tosca, Madama Butterfly, Turandot, Ernani, Rigoletto, La traviata, Il trovatore, Simon Boccanegra, Luisa Miller, Attila, I vespri siciliani, Un ballo in maschera, Don Carlos, Aida, Lucia di Lammermoor, Anna Bolena, Lucrezia Borgia, L’elisir d’amore, Roberto Devereux, Norma, La straniera, La Gioconda, Saffo di Pacini, Semirama di Respighi, Il giuramento di Mercadante, Napoli milionaria di Rota (prima mondiale a Spoleto nel 1977).

Nel 1978 debuttò in America cantando Don Carlo a Baltimora, nel 1980 fu all’Opera di Roma in Lucrezia Borgia con Joan Sutherland, dal 1982, per quattro stagioni, partecipò al Festival di Martina Franca ne Il barbiere di Siviglia di Paisiello, ne La straniera di Bellini, nel Giuramento di Mercadante e nel Roberto Devereux di Donizetti. Nel 1980, a Vienna, cantò l’Attila di Verdi e nel 1983, a Catania, la Saffo di Pacini. È stato anche raffinato interprete di liriche da camera di Tosti e di altri autori.

La sua discografia comprende Mefistofele di Boito, Loreley di Catalani, Lucrezia Borgia e Roberto Devereux di Donizetti, Attila di Verdi, Il giuramento di Mercadante, Il barbiere di Siviglia di Paisiello, Fedra di Pizzetti, Manon Lescaut di Puccini, Messa di Gloria di Puccini, Semirama di Respighi, Napoli milionaria di Rota.

Attualmente Piero Visconti vive a Roma, dove insegna canto e, talvolta, aiuta il figlio Luca nel suo laboratorio di gioielleria artigianale.

Bruno Baudissone

Bruno Baudissone

Pianista, compositore e musicologo, si è laureato nel 1973, a Torino, discutendo con Giorgio Pestelli una tesi sul melodramma di Verdi. Ha collaborato come critico musicale con la RAI, teatri (dal 1973, per 30 anni, con il Regio di Torino), case discografiche, enciclopedie, giornali e riviste specializzate (La Stampa, Stampa Sera, L’Opera, Strumenti e Musica, Suono Hi-Fi, Stereoplay, Applausi, Rassegna Musicale Curci, CD Classics, Orfeo, Audiophile Sound). È autore di una ventina di libri d’argomento musicale, tra cui il recente “Dizionario biografico dei cantanti piemontesi” (2024). Ideatore e responsabile del Premio “Opera-Città di Mondovì”, nel 1996 è stato insignito dal Presidente della Repubblica del Diploma di I grado con medaglia d’oro per i Benemeriti della Cultura e dell’Arte. Nel medesimo anno è stato ricevuto in udienza da papa Giovanni Paolo II, al quale ha presentato un CD contenente proprie musiche religiose interpretate dal soprano Magda Olivero.

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