Poca ripresa, Torino è la provincia più cassintegrata d’Italia.
TORINO. I dati elaborati dall’ufficio studi di Uil Piemonte non danno buone notizie sul fronte “ammortizzatori sociali”. Il mese di marzo ha portato un calo a livello nazionale del 5,3%, non si può dire lo stesso di Torino e del Piemonte, rispettivamente prima Provincia e prima Regione in Italia per ricorso alla cassa integrazione. Rispetto al mese precedente, le ore richieste sono cresciute di oltre il 50% (per un totale di 3.971.711 ore e suddivise in aumenti distribuiti tra il +25% di ordinaria, +73,9% straordinaria e un +315.700% in deroga). A marzo i lavoratori piemontesi tutelati sono stati 23.363, con un aumento di 7.837 unità rispetto al mese precedente.
A livello provinciale, gli aumenti sono stati piuttosto diversificati: Cuneo +323,7%, Vercelli +149,1%, Torino +66%, Biella +10,8%, Verbania +2,1%, sono invece in calo Alessandria -23,4%, Novara -65,7% e Asti -74,3%. Torino è la Provincia più cassaintegrata d’Italia, seguita da Roma e Milano.
Considerando l’analisi dei primi tre mesi dell’anno nel loro insieme, il Piemonte risulta avere un calo del 40,5% rispetto al 2017; per quanto riguarda le province, invece, si stimano aumenti per Verbania +86,9% e Cuneo +22,7%, diminuiscono Alessandria -19,5%, Novara -32,7%, Vercelli -36,9%, Torino -50,8%, Asti -55,1% e Biella -77,9%.
Secondo l’indice trimestrale, il segretario generale di Uil Piemonte, Gianni Cortese, ha confermato l’evidente calo rispetto al 2017 (per il Piemonte -40,5%, per l’intero Paese -38,7%) e ha sottolineato il “bisogno di imprimere un’accelerazione per raggiungere i livelli degli altri Paesi europei, ma, oltre alla guida di un Governo, mancano gli investimenti (pubblici e privati) e una quota ancora significativa di consumi interni persi dall’inizio della crisi per l’aumento del numero di persone che versano in condizioni di disagio o povertà”.