Polonghera, alla ricerca degli agnolotti e dei canestrelli misteriosi
POLONGHERA. A Polonghera ieri era il secondo dei tre giorni della sagra dell’agnolotto e del canestrello, manifestazione giunta ormai alla tredicesima edizione. Quale occasione migliore per far visita a questo silenzioso e tranquillo centro del Cuneese che sbandiera su diversi manifesti e striscioni di essere “il paese dell’agnolotto e del canestrello”? Bene, evviva. Peccato per noi che siamo arrivati un po’ in anticipo rispetto all’ora d’inizio della sagra, perché la distribuzione delle leccornie iniziava a partire dalle 18 in un capannone allestito dalla pro loco proprio dietro la chiesa di San Rocco se non ricordo male.
Poco male ci siamo detti, da qualche parte ci sarà un pastificio in paese che produrrà gli agnolotti e potrà vendercene un paio di confezioni. Idem per i canestrelli, gustosi e buonissimi biscotti, di produzione locale. Per averne conferma l’abbiamo chiesto a un’anziana che stava entrando nel capannone adibito alla festa: «Scusi signora dove posso trovare queste specialità in paese?»
«È inutile che cerchi, le troverà solo qui, solo dal parroco».
«Possibile? Prepara tutto lui? Fuori orario?».
«Glielo ripeto. È inutile che cerchi».